Nel corso della trasmissione “Tutti in Campo”, andata ieri sera in onda come ogni lunedì su Tele Mia, tra gli ospiti collegati c’era anche il leggendario Massimo Palanca, idolo dei tifosi catanzaresi, il quale ha risposto ad alcune domande riguardanti il Catanzaro e il calcio di oggi, in cui non si riconosce e che è ben lontano da quello dei suoi tempi. Per finire, Palanca ci racconta un retroscena di mercato, che lo ha visto vicino alla Reggina prima di approdare in giallorosso, dove è diventato un’assoluta leggenda del Catanzaro della Serie A a suon di reti dalla bandierina del calcio d’andolo.

Salve Palanca, cosa è mancato in questi anni al Catanzaro per tornare ad imporsi ad alti livelli come avvenne ai suoi tempi ?

“ Questa è una bella domanda, credo che bisogna programmare bene se si vuole tornare a certi livelli. La programmazione oggi è tutto nel calcio se si vogliono ottenere dei risultati importanti. Il Catanzaro quest’anno dovrà puntare per forza ai play off, anche se come dimostrano gli ultimi non è fortunata a vincerli. In questa stagione sarà ancora molto più complicato, perché ci sono tante corazzate ben attrezzate che puntano allo stesso obiettivo “.

C’è un retroscena di mercato che l’ha vista protagonista in prima persona. Lei prima di approdare al Catanzaro, è stato vicinissimo alla Reggina. Ci vuole raccontare questo aneddoto ?

“ Ero destinato alla Reggina, praticamente era tutto fatto. In quella stagione la Reggina lottava per non retrocedere in Serie C, io invece militavo nel Frosinone. Avrei accettato la Reggina solo nel caso fosse riuscita a salvarsi, invece retrocedette e io a quel punto preferì rimanere a Frosinone dove già facevo la Serie C. Chiaramente senza togliere nulla alla Reggina, ma per la stessa categoria avevo preferito restare dove ero. Poi andai al Catanzaro, è da lì fu tutta un’altra storia “.

Oggi il calcio è cambiato rispetto a quando giocava lei, cosa non le piace di questo ambiente molto controverso ?

“Sono tanti gli aspetti che non mi piacciono nel calcio attuale, purtroppo oggi si tende più alla spettacolarizzazione e meno a quello che dovrebbe essere questo sport. Non mi entusiasma la Var e si cerca sempre di apparire, perdendo quel senso di appartenenza e quell’amore per il calcio che ai miei tempi era tutto “.

Sezione: Catanzaro / Data: Mar 02 febbraio 2021 alle 11:52
Autore: Rocco Calandruccio
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