Le ipotesi di lavoro sono molteplici, a maggior ragione in queste settimane: la ripresa del tre aprile, del tre maggio, del venti maggio. Date, sentenze, ma soprattutto speranze. Speranze di non far affondare una nave, quella del calcio, ricca per carità, anche di contraddizioni.

Le spaccature continue, sulla questione stipendi, tra calciatori, tra club e leghe, tra leghe e presidente di federazione, non aiutano, la cosidetta unità d’intenti viaggia solo verso un unica direzione, e non potrebbe essere altrimenti, quella del bilancio, e di quanto il mondo calcio andrà a perdere a fronte di questa grave emergenza. Nessuno poteva prevederlo, è un evento storico, che induce a prese di posizione, per dettare una chiarezza che ad oggi manca.

Ci sono delle linee guida, dei sentieri da percorrere, ma senza decisioni. Si è scelto ancora di non decidere, ‘’di rimettere le decisioni agli organi competenti’’, questo il virgolettato più usato delle ultime ore, che dove porterà? Il Decreto Dignità, la decurtazione degli stipendi, la formula dei campionati, nulla è stato deciso, purtroppo, ciò che resta ancor più grave, è che le polemiche continuano a non placarsi.

Ma è arrivato forse il momento del silenzio, nell’attesa di tempi migliori. Ecco l’attesa, senza far più ipotesi, che a furia di farne è venuto il mal di testa a tutti…

Le ipotesi di lavoro sono molteplici, a maggior ragione in queste settimane: la ripresa del tre aprile, del tre maggio, del venti maggio. Date, sentenze, ma

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 aprile 2020 alle 20:45
Autore: Attilio Malena / Twitter: @attiliomalena
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