In esclusiva ai nostri microfoni, Ricardo Paciocco , ex attaccante di Reggina e Lecce, al quale abbiamo chiesto il suo autorevole parere tra queste due squadre che sabato si sfideranno al Granillo. Nel corso dell’intervista, Ricardo ha ricordato con piacere i suoi anni vissuti in riva allo Stretto, dove è tutt’oggi ricordato dai tifosi amaranto per quel suo goal di rabona dal dischetto, che diede la vittoria alla Reggina di Bolchi contro la Triestina.

Ciao Ricardo, da doppio ex quale sei stato, che tipo di gara sarà quella tra Reggina e Lecce ?

‘ Queste due squadre stanno disputando un campionato molto strano, non so è dovuto ad un discorso di concentrazione o altro ma sabato nessuna delle due si può permettere di sbagliare. Sarà una gara da tripla, avrà la meglio chi sbaglierà di meno. Gli episodi faranno la differenza. Non dico che sarà una gara decisiva perché la stagione è ancora lunghissima, riuscire però a portare i tre punti a casa aiuterà per il prosieguo del campionato ‘.

Cosa è mancata a questa Reggina per essere protagonista sin da subito in lotta promozione ?

‘ Credo che gli infortuni e la mancanza di concentrazione in alcune gare, non ha aiutato la Reggina. Va detto però che se riuscirà a recuperare gli infortunati e a fare un buon mercato a gennaio, sono certo che può rilanciarsi in ottica play off. Il livello di questa Serie B è molto elevato, serve affrontare questo campionato con la giusta mentalità, perché basta poco per sognare e ancor meno per ritrovarsi in situazioni difficili di classifica. In questo campionato per imporsi sono necessari la giusta mentalità e il collettivo ‘.

Ricardo, tu hai indossato la maglia della Reggina per due stagioni (1989-1991). Tutti i tifosi amaranto, ti ricordano per quel tuo goal decisivo di rabona dal dischetto contro la Triestina. Cosa ti ha spinto a calciare in quel modo dagli undici metri ?

‘ Per me era una cosa naturale calciare in quel modo, anche se mister Bolchi mi diceva che era una mancanza di rispetto nei confronti degli avversari. Guarda caso si è presentata subito l’occasione contro la Triestina e ho calciato di rabona il rigore decisivo all’ultimo minuto, quindi pensa cosa sarebbe successo se l’avessi sbagliato. Ricordo le urla di mister Bolchi prima che calciassi, Bernazzani che si era voltato per non vedere, ma io ero sicuro che avrei segnato e così fu. Siamo nel 2021 e nessuno ancora oggi non ha più provato a calciare di rabona, gesto tecnico che rispetto al classico cucchiaio è molto più difficile da eseguire”.

Nei tuoi due anni trascorsi a Reggio Calabria, quali ricordi conservi della città e la sua gente ?

“ Sono arrivato a Reggio Calabria nel momento peggiore della sua storia, per la città erano anni difficili ma sono stato trattato da re e la porto nel cuore insieme alla sua gente. Ho avuto modo di tornare a Reggio dopo tanti anni e l'ho ritrovata ancora più bella, con un lungomare fantastico. In quegli anni ricordo un caro amico, Massimo Trunfio, il quale mi ha fatto conoscere le bellezze di Reggio e della sua provincia. Peccato che nella mia ultima stagione ebbi un grave infortunio, che mi costrinse poi al ritiro e come se non bastasse retrocedemmo in C nonostante una rosa davvero forte. Fu un' annata  molto sfortunata, pur dando tutto non siamo stati aiutati dalla buona sorte. Oggi che Reggio ha ritrovato la Serie B, deve sempre puntare in alto perché una piazza del genere non può mancare al grande calcio, soprattutto per i suoi tifosi che vivono di passione  e amano la propria squadra”.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 14 gennaio 2021 alle 15:33
Autore: Rocco Calandruccio
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