Il patron della Reggina, Antonino Ballarino, ha parlato ieri in conferenza stampa, toccando vari temi:

“Buon pomeriggio a tutti. È chiaro che, quando è finito il campionato, eravamo dispiaciuti, rammaricati. Ricordo un momento preciso: nell’ultima partita, quando per un certo periodo eravamo in vantaggio e il Siracusa stava pareggiando, in quei cinque minuti speravamo che l’arbitro fischiasse la fine delle due partite, perché proprio in quel momento eravamo in Serie C. Non abbiamo vinto il campionato, ma non era una squadra di “scappati di casa”. Il rammarico lo avevamo tutti, ma questo rammarico, prima di ripartire, ha dovuto far sbollire la delusione che ci aveva creato. La mancanza di comunicabilità è vera, perché per nostra abitudine siamo gente che lavora, che mette i piedi per terra. È vero che siamo in un campionato di Serie D, però è anche vero che facciamo calcio, e lo facciamo a Reggio Calabria, in un ambiente dove le pressioni sono tantissime, dove sicuramente non tutti ci vogliono bene, ma che pensano di poter fare meglio di noi. In questi due anni ho imparato a conoscere la Reggina, a capire cosa rappresenta per tutta la comunità. Abbiamo cercato di assecondare questa voglia di “regginità”, mettendo dentro tantissima gente che ha fatto parte, o faceva parte, della Reggina precedente o delle Reggine passate. Sappiamo che in questo momento manca qualche giocatore importante, siamo al lavoro. Stasera non comunichiamo nulla perché prima di tutto bisogna raggiungere la firma. La Reggina è principalmente amore. Per questa comunità rappresenta qualcosa di grandioso, ma non dobbiamo dimenticare che la Reggina è anche un’azienda. Oggi abbiamo cercato di creare anche la “Reggina azienda”. Quest’anno bisogna vincere, vincere e ritornare a vincere. Questo è il messaggio che dobbiamo trasmettere. L’anno scorso questa squadra, questa società, ad un certo punto è diventata imbattibile, quando tutti quanti insieme siamo riusciti ad unirci, a mettere una parte di noi stessi dentro tutto il gruppo. Se ci mettiamo tutti insieme, con la squadra che andremo a completare e con quello che abbiamo, non solo avremo grosse soddisfazioni, ma raggiungeremo quell’obiettivo che tutti vogliamo. Quindi, ciò che dobbiamo fare è ripartire da dove ci siamo lasciati, da quell’entusiasmo che eravamo riusciti a creare e che siamo riusciti a far finire. Noi abbiamo bisogno di tutti per poter raggiungere questo obiettivo, fermo restando che ognuno deve rimanere all’interno del proprio ruolo: la società la società, la stampa la stampa, i tifosi i tifosi, la politica la politica. Vogliamo uscire da questa categoria e rientrare nel professionismo, rientrarci nella maniera giusta, creando una situazione di positività, perché solo con questa possiamo arrivare all’obiettivo che vogliamo. Oggi vi chiediamo di starci vicini anche nelle criticità, di criticarci quando sbagliamo, perché criticare non significa danneggiare, ma migliorare; offendere significa danneggiare. Abbiamo in casa calciatori che hanno collezionato 81 punti, quei calciatori che ci hanno portato all’entusiasmo, a un punto dalla vittoria. L’obiettivo primario è andare tra i Professionisti. Ho chiesto a tutto il gruppo di lavoro di non farci prendere dall’ansia nel raggiungere certi obiettivi”.

L'argomento Bandecchi: “Ci sono in giro tre PEC in maniera impropria. Io penso che il popolo reggino sia intelligente e acculturato, e non abbia bisogno di mie spiegazioni”.

Politica: “Ognuno di noi deve fare la propria parte: la società è società, la politica è politica, i tifosi sono tifosi, la stampa è stampa. Non abbiamo mai detto di dover vendere, ma davanti a prospettive importanti la società è sempre pronta a valutare, senza svendere”.

Ripescaggio: “Lunedì la nostra banca di riferimento ha deliberato la fideiussione nel caso si presentassero situazioni particolari. Non si è manifestato nessuno per questa eventualità, anche considerando le difficoltà di alcuni club iscritti”.

Sezione: Reggina / Data: Sab 19 luglio 2025 alle 14:54
Autore: Rosario Cardile
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