Il direttore generale della Reggina, Giuseppe Praticò, ha parlato ieri in conferenza stampa, toccando vari temi:
“Buon pomeriggio, ringrazio tutti i presenti e anche quelli che hanno deciso di non intervenire. Mi dispiace chiaramente per alcune assenze, soprattutto da parte di chi, spesso, sulle testate è molto critico e pronto a scrivere la qualunque senza confrontarsi. Ritengo che, al giorno d’oggi, se si vuole costruire, il confronto sia alla base di qualsiasi rapporto, soprattutto quando si tratta di valori importanti, come la Reggina per Reggio Calabria. A volte bisogna avere il coraggio di esserci, anche quando è più comodo non esserci. La mia non è una polemica, ma ci tenevo a fare questa puntualizzazione, perché siete numerosissimi e mi fa molto piacere: con ognuno di voi, sia io che la società, non abbiamo mai fatto mancare il dialogo. Ho sempre risposto a tutti, sono intervenuto a qualsiasi trasmissione mi abbia invitato, a qualsiasi testata giornalistica abbia chiesto di invitarmi. Estendo il saluto anche agli assenti e vi porto quelli del presidente Minniti, che purtroppo aveva già preso un impegno fuori Reggio e quindi non può essere presente; è rammaricato e vi saluta. Questa conferenza inaugura la nuova stagione da parte della società. Inizio a parlare nella funzione che svolgo da un anno, e non parlo solo da dirigente: la mia storia personale e quella della mia famiglia sono legate indissolubilmente, a doppio filo, ai colori amaranto e a tutti voi giornalisti. La Reggina è un valore importante per Reggio Calabria; in ogni esperienza che mi ha visto accanto a lei, il mio obiettivo è sempre stato quello di tutelare un valore che per tutti noi, per l’intera città, è incommensurabile. Faccio un rapido passaggio sulla stagione 24/25: uno dei dati più positivi, da cui partirei, è quello dei punti in classifica, che avrebbero permesso a qualsiasi club, almeno in sei gironi su nove, di vincere il campionato agevolmente. I risultati ottenuti sono stati importanti in un girone abbastanza difficile: è stato un campionato intenso, avvincente e combattuto. Abbiamo chiuso ad un solo punto dal Siracusa, cosa che ci ha fatto molto male e ci ha lasciato dentro tanta rabbia, che abbiamo riversato nella disputa dei playoff, andando a vincere nettamente contro Vibonese e Scafatese. Eravamo pronti per il ripescaggio, come più volte annunciato dal patron e dal presidente. Era tutto pronto e ritenevamo che ci fossero le condizioni per effettuare il ripescaggio, considerate anche le difficoltà di alcune società. Al 19 giugno, però, abbiamo appreso che il calcio italiano, e soprattutto le squadre di Serie C, godono di ottima salute. Con un pizzico di sarcasmo, dico che, visti gli sviluppi recenti, viene da chiedersi quanto fosse davvero ottima questa salute. Oggi dobbiamo guardare avanti con grande rammarico e non abbiamo altra strada che constatare che dobbiamo ripartire dalla Serie D, una categoria che ci sta stretta, anche se la città non deve dimenticare da dove proveniamo. Questo non dev’essere un giustificativo, ma uno stimolo. Non è possibile per noi rimanere in questo inferno della D, non solo perché lo merita la città, ma anche perché, dal punto di vista economico e finanziario, sappiamo bene che i campionati dilettantistici sono tutti in perdita, così come in Serie C. Abbiamo capito già intorno al 12-13 giugno che non ci sarebbe stata la possibilità di ripescaggio. Il 16 giugno abbiamo ripartito da mister Trocini, facendogli firmare il contratto perché aveva già un rinnovo in caso di Serie C. Ripartiamo tutti con la consapevolezza di aver costruito un club solido e sano, che non ha mai ricevuto penalizzazioni o vertenze e che ha sempre superato i controlli Covisoc, come anche quest’anno. Abbiamo collaboratori a qualsiasi titolo, in ogni area della società; dal momento in cui si è insediato il club, il 90-95% dei collaboratori è sempre lo stesso. I nostri fornitori sono sempre gli stessi, non li cambiamo. Inoltre, continuano le partnership con aziende di prima fascia, che non si sarebbero legate ad un club se non avessero riscontrato un modello di gestione serio e corretto. Abbiamo partnership con E-campus, Orizzonte Docenti, l’azienda del patron Ballarino che conta 250 affiliati in Italia, con Soseteg, un’azienda reggina che opera su tutto il territorio nazionale. Questa è un’azienda, un club, che cerca di fare le cose per bene, per durare nel tempo. L’anno scorso abbiamo avuto giovani di valore che sono andati a giocare in Serie B; parliamo di prospetti importanti, ma non è un problema di soldi trattenere un ragazzo che ha la Serie B: è l’ambizione che lo muove, non i soldi. La conferma di mister Trocini è stato il primo passo fondamentale. Lui è stato ritenuto il valore aggiunto dal quale ripartire, insieme allo zoccolo duro, cioè giocatori come Barillà, Ragusa, Porcino, Adejo, Girasole e Laaribi, calciatori fuori categoria per la Serie D. Sono ragazzi legati visceralmente alla maglia amaranto e alla città. Le scelte non le compie solo il mister, né solo il direttore Bonanno: se bisogna prendere un giocatore, si analizza insieme alla proprietà, che poi mette il sigillo a quella scelta. A mio parere stiamo costruendo una rosa forte, che deve avere l’unico obiettivo di vincere e ha le potenzialità per farlo. Siamo consapevoli che mancano, parlando di over, almeno tre o quattro elementi. Per due calciatori importantissimi siamo in dirittura d’arrivo; oggi non si possono fare nomi, ma nella settimana entrante riteniamo di poter concludere. Altri giovani under, abbastanza importanti, verranno annunciati nei prossimi giorni; sono già contrattualizzati. Il nostro obiettivo è vincere, lo diciamo a chiare lettere: vogliamo farlo da protagonisti, e stiamo costruendo una rosa che possa permettercelo. Da martedì 22 inizieremo il ritiro: il campo 2 del Sant’Agata è in perfette condizioni. Le strutture ricettive per i nostri giocatori sono state adeguate e rinfrescate, dotate di aria condizionata, TV e tutti i comfort possibili e immaginabili. Abbiamo preparato un programma di amichevoli importanti: una la giocheremo il 30 luglio a Cucullaro contro una squadra maltese, un’altra sarà con la Salernitana all’Arechi, per il Trofeo Iervolino. In questi ultimi giorni abbiamo riportato alla Reggina Salvatore Laiacona, un’esperienza quasi trentennale legata solo ai colori amaranto; nei prossimi giorni verranno annunciati anche altri collaboratori, ex calciatori, e sono convinto che farà piacere ai nostri tifosi. Questa società si è distinta fin dal primo minuto per dare importanza ai lavoratori di Reggio, nonostante avesse potuto prendere qualsiasi tecnico da fuori. Abbiamo contratto pochi giorni fa il giocatore più promettente di tutto il settore giovanile, il 2008 Francesco Chirico, che partirà con la prima squadra. È un centrocampista, una mezzala con il vizietto del goal, molto rapido. In lui riponiamo un progetto tecnico importante, e di questi prospetti ne abbiamo tantissimi. In questi giorni ho compiuto un anno da direttore generale, e ringrazio Nino (Ballarino) e Virgilio Minniti per questa opportunità che mi è stata data. La proprietà ha fatto tantissimo in questi due anni, perché dopo anni di gestioni folli serviva, a mio parere, normalità e solidità: serviva gente che sappia tenere la barra dritta anche quando c’è la tempesta. Il futuro della Reggina passa dalle strutture, dal settore giovanile, dallo scouting e da un nuovo approccio al marketing e alla comunicazione. Nel marketing annunceremo nei prossimi giorni nuove figure che entreranno a far parte dell’organigramma: il marketing dev’essere uno strumento per i nostri partner. Nell’ultimo periodo qualcuno ci ha accusato di aver comunicato poco: è vero, cercheremo di migliorare. Non era volontà di comunicare poco, ma di lavorare, e abbiamo lavorato tanto. Sul centro sportivo, oltre 16 mesi fa siamo stati gli unici a partecipare alla manifestazione d’interesse; con la Soseteg abbiamo elaborato un progetto da oltre 4 milioni di euro, a costo zero per la collettività, un progetto che realizzeranno esclusivamente la Reggina e la Soseteg. Il centro sportivo tornerà ad essere la casa della Reggina. Stiamo aspettando la pubblicazione del bando per partecipare e costruire un centro sportivo moderno, sostenibile, uno spazio per allenarsi, crescere e formarsi. Per realizzare i progetti servono strutture adeguate e ci auguriamo che questo progetto venga messo a bando prima possibile, per poter partecipare con la speranza di aggiudicarcelo. Voglio concludere con una riflessione: mi è dispiaciuto leggere certi commenti e insulti. Dietro le persone ci sono sempre famiglie e storie personali. Non è consentito a nessuno insultare. Le offese mi hanno veramente disgustato. Penso che nessuno meriti certe offese gratuite. Invito tutta la città ad unirsi perché dobbiamo vincere, lasciando stare le polemiche”.
Preparazione al Sant'Agata? “Non vi sono evidenze che un ritiro in montagna possa portare dei benefici; al Sant'Agata disponiamo di tutte le comodità del caso”.
Pellicanò? “Antonino Pellicanò, classe 2006, è già sotto contratto. È un profilo molto importante: ragazzo di Reggio Calabria, con esperienze alla Fiorentina ed al Genoa”.
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