Dall'etichetta di "nuovo Sarri" all'esonero: cosa non ha funzionato con Zaffaroni?

È arrivata l'ufficialità dell'esonero di Zaffaroni. Analizziamo dunque il suo percorso in rossoblù.
Definito da più parti come nuovo Sarri, in realtà Zaffaroni è un tecnico che punta più sul pragmatismo rispetto all'attuale allenatore della Lazio. In C, è riuscito a portare l'Albinoleffe in semifinale play-off battendo squadre più attrezzate, tra cui il Catanzaro. L'esperienza in rossoblù, invece, si è conclusa con l'esonero dopo un filotto negativo da un punto nelle ultime sei gare.
In primo luogo vanno ricordate le difficoltà strutturali del Cosenza. Zaffaroni ha avuto meno tempo dei suoi colleghi per lavorare sulla squadra, che è stata costruita in pochi giorni. L'obiettivo primario dei rossoblù è la salvezza, non facilissima da raggiungere. Attualmente il Cosenza è in zona play-out con 15 punti, a +7 sulla zona retrocessione e a -4 del Parma, che attualmente segna il limite della salvezza diretta. Nelle altre piazze, Zaffaroni ha avuto obiettivi forse più alla portata e ha dovuto fare i conti con meno pressione.
Inoltre, il tecnico milanese è alla prima esperienza in B. Per un debuttante è sempre difficile far bene da subito, specie per non ha mai allenato in piazze calde.
L'ultima riflessione va fatta sull'evoluzione di questa prima fase di campionato. Il Cosenza ha fatto 10 punti nelle prime 6 partite e solo 5 nelle successive 10 gare. Fra le altre cose, i meccanismi offensivi della squadra calabrese sembrano essersi inceppati: dopo la vittoria maturata contro la Ternana lo scorso 27 ottobre, il Cosenza ha segnato solo due gol in sei partite, diventando il secondo peggior attacco insieme ai cugini del Crotone. Gori ha avuto meno occasioni nitide per incidere e, dopo essere stato determinante nelle prime gare, si è fermato a quota 5 gol e non va a segno proprio dalla gara contro la Ternana.
Visto il periodo negativo, la società ha deciso che alla squadra serviva una scossa e pertanto ha esonerato Zaffaroni. Per la sua sostituzione si cerca di convincere il Brescia a liberare Dionigi. Il tecnico ex Reggina apprezza solitamente la difesa a 3 e pertanto potrebbe adattarsi velocemente al contesto tattico.