Nella mattinata odierna, il neo tecnico del Crotone, Silvio Baldini, si è presentato ufficialmente alla stampa e alla tifoseria pitagorica . Riportiamo in seguito le sue prime parole in rossoblù.

Silvio Baldini“Per me il calcio è espressione di emozioni, tramite queste si possono ottenere risultati importanti. In questa piazza si è legati ai risultati e tutti sperano che io abbia la bacchetta magica, lo spero anche io, ma il percorso che scelgo è sempre quello più difficile. Se uno crede ai risultati poi questi arrivano. Bisogna affrontare i pericoli con onestà e il mondo del calcio è pieno di ipocrisia e superficialità, conta solo l’aspetto economico e io, da uomo libero, ho sempre avuto un rapporto complicato anche se sono sempre stato rispettoso delle persone con cui ho avuto a che fare. So di poter girare sempre a testa alta. 

Saranno 11 finali, ma il problema di fondo è l’atteggiamento, se uno nella vita fa quello che gli piace con il cuore vuol dire che è una persona realizzata. Non devono venir fuori gli egoismi di chi non gioca o di chi potrebbe trovarsi fuori ruolo. In passato ho messo attaccanti sugli esterni, come a Empoli quando siamo stati promossi, perché per me non è questione di ruoli, ma di mentalità. Se tutti si adattano alla squadra allora i risultati arriveranno a prescindere, ma in questo percorso ci saranno difficoltà e i giocatori devono capire che il collettivo viene prima del singolo. Voglio essere trasparente e dire le cose con il cuore, per il bene del Crotone. Non ci saranno gerarchie prestabilite, sarà il campo a decidere e chi lotta e suda di più avrà maggiore spazio, voglio aiutare questi ragazzi senza fare il comandante o inventarmi regole. Serve dialogo e sincerità fra di noi, oltre a cuore e testa, per ribaltare il percorso. Non sono più bravo di Zauli, ma proverò a fare qualcosa di diverso a livello emotivo. Conosco bene la società, sono 20 anni ormai, ed era nato un feeling e fui vicino al Crotone in passato anche se dovetti rifiutare perché avevo già un accordo con il Catania. Mi sentivo quindi in debito con la società e appena c’è stata la possibilità di approdare in questo progetto mi ci sono fiondato. Sono uno del popolo che gioisce in base alla felicità degli altri”.

Sezione: Primo piano / Data: Mer 21 febbraio 2024 alle 13:15
Autore: Rocco Calandruccio
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