L'ex difensore di Reggina e Crotone Salvatore Aronica è intervenuto ieri ai microfoni de Il Calcio Calabrese. Di seguito le sue parole.
Sul Catanzaro di Vivarini: "Ho seguito con grande attenzione i giallorossi, il Palermo e le altre squadre del sud. Il Catanzaro ha espresso un buon calcio, non era facile perché la B quest'anno era molto competitiva, con squadre attrezzate per vincere che tra l'altro hanno quasi tutte raggiunto le aspettative: si è disimpegnato molto bene, ha fatto una stagione importante e si giocherà i play-off con una cornice di pubblico molto numerosa e con un allenatore promosso a pieni voti. Oggi le società sono aziende, quindi non si può prescindere da programmazione, lungimiranza ed organizzazione. Il Catanzaro ha dimostrato negli ultimi anni queste qualità, che hanno fatto sì che facesse bene sul campo e raggiungesse risultati importanti, con un campionato del genere subito dopo la promozione in B"
Sui play-off: "Venerdì sarò allo stadio, si entra nel clou con partite da dentro o fuori, anche quando si hanno due risultati su tre e si gioca in casa non c'è niente di scontato. Insieme a Parma e Como, Cremonese e Venezia hanno qualcosa in più, anche se il Palerno si è fatto rimontare dalla Cremonese in 10 e da lì ha inanellato risultati negativi che hanno portato all'esonero di Corini. Gli anni scorsi hanno dimostrato che i play-off sono un terno al lotto. Tutte le squadre giocheranno a viso aperto. La favorita rispetto alle altre, sulla carta, è la Cremonese".
Sulla stagione del Crotone: "La famiglia Vrenna ha lungimiranza e attaccamento verso la società, arrivai al Crotone al 1998 e oggi nel 2024 sono sempre loro ad avere le redini del club. Gli va fatto un plauso, anche se quest'anno ci sono stati parecchi errori che hanno pesato su questo campionato anonimo, in cui il Crotone ha raggiunto i play-off per il rotto della cuffia ed è stato eliminato al primo turno: sono state fatte scelte sbagliate su allenatori e calciatori, se ne sono sentite di ogni. Ci sono diverse squadre che quest'anno hanno rischiato di fare un doppio salto all'indietro: se non ci si cala con umiltà nel campionato con la giusta condizione si rischia la doppia retrocessione. La società ha dimostrato negli anni di essere forte e unita, sia Gianni sia Raffaele staranno facendo mea culpa e ragionando sugli errori commessi: hanno regalato pagine importanti della storia del Crotone e può capitare una battuta d'arresto. Questo silenzio è dato dal fatto che stanno programmando una stagione importante in cui sarà fatta piazza pulita di quelli che ritengono non essere figure da tenere in rosa e scegliendo l'allenatore che faccia al caso del Crotone per allestire una squadra competitiva. L'anno prossimo in C ci saranno il Trapani, il Catania che vuole riscattarsi, il Messina che proverà a fare il Messina: sarà un campionato di tutto rispetto con molte squadre competitive.
Su Tutino: "Lo conosco personalmente, è stato a Palermo e sapevo avrebbe avuto bisogno di una piazza che facesse al caso suo per rilanciarsi, e a Cosenza ha trovato la sua dimensione. Fossi nel presidente, per dare un segnale alla tifoseria, la prima operazione sarebbe riscattarlo per far ripartire i rossoblù dal suo leader. Sarebbe un fatto dovuto, altrimenti si darebbe un segnale di ridimensionamento e di ripartire per fare un campionato con obiettivi minimi".
Sulla Reggina: "Ho un affetto profondo per città e tifoseria. Gli ultimi anni sono stati devastanti. Mi aspettavo di più dalla società, anche se nel girone c'era il Trapani che non ha lasciato neanche le briciole agli avversari e che aveva una struttura organizzata al grande salto e ha fatto le cose in anticipo per bene. Mi auguro che l'anno prossimo si programmi per cercare di riportare la Reggina fra i professionisti. Foti? Qualora rientrasse, gioverebbe alla Reggina e lo farebbe dalla porta principale e in prima persona: ha sicuramente voglia ma non tempo ed entusiasmo di una volta perché sono passati anni, ma è stato il timoniere che ha portato la Reggina ad altissimi livelli. Un suo ritorno me lo augurerei perché sarei sicuro che gli amaranto potrebbero completarsi ed ambire a traguardi importanti, però credo sia difficile che torni al timone".
Sulla sua esperienza in maglia amaranto: "A Reggio Calabria ho vissuto tre momenti di carriera diversi: arrivai nel 1998 dalle giovanili della Juve, poi nel 2006 ci fu un miracolo sportivo e successivamente sul finire della mia carriera riuscimmo a salvare la categoria nel derby. Il miracolo del 2006 ci regalò la cittadinanza onoraria e ha fatto sì che arrivassimo alla ribalta del calcio italiano. Se oggi Empoli, Lecce, Frosinone partissero con -15, sfido che riuscirebbero a salvarsi. C'era Mazzarri in panchina e una società organizzata che non ci faceva mancare nulla. Era un gruppo coeso non di campioni ma di grandissini uomini che ha ribaltato tutti i pronostici. A inizio campionato eravamo dati per spacciati e per squadra super-materasso. È stato un traguardo che abbiamo raggiunto con grande ardore e mi ha dato lustro, proiettandomi ad atrirare l'attenzione del Napoli con cui ho fatto 5 anni nel calcio che conta".
Autore: Adelmo Maria Pagliuca / Twitter: @adelmopagliuca
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