La Reggina rientra dalla sosta forzata post-Perugia esattamente come aveva purtroppo abituato, ovvero perdendo e rimanendo in una crisi nefasta e, per certi versi, inspiegabile. La terza sconfitta consecutiva arriva quest’oggi in un Granillo stracolmo. Rossoblu semplicemente superiori, sotto tutti i punti di vista.

La partita si stappa pronti via. Già al 11’ il tabellino va aggiornato con il gol di Gianluca Lapadula. Il bomber italo-peruviano è lesto in mischia a metterci la zampata da pochi passi. Colombi aveva effettuato una corta respinta con un’ottima parata di riflesso, ma niente ha potuto sulla ribattuta. Amaranto che alzano subito la testa e al 14’ confezionano la prima azione da gol della loro partita. Cross dalla sinistra di Di Chiara a pescare Canotto tutto solo sul secondo palo. L’esterno calabrese si coordina, ma il suo tiro è abilmente contenuto da Radunovic. Al 16’ ancora Lapadula pericolosissimo a saltare in area in mezzo a due difensori amaranto. Incornata di testa e palla alta di un nulla sopra la traversa. La sfida svolta nuovamente al 39’ quando Camporese tocca il pallone di mano in area di rigore. Dopo un controllo al Var, l’arbitro decreta calcio di rigore. Dal dischetto, Lapadula spiazza Colombi e realizza la sua personale doppietta.

Secondo tempo apparentemente sterile, fino al secondo calcio di rigore di giornata. Sempre per il Cagliari e sempre trasformato in gol. Stavolta su fallo di Pierozzi, al 63’ ci ha pensato Mancosu a spiazzare Colombi. Il recupero poi, vede addirittura il poker dei sardi. Ultima azione di gioco, con Zappa in area piccola ad appoggiare facilmente in rete su assist di Lapadula.

La Reggina si conferma ancora una volta abitudinaria, ma non in senso buono. Le sconfitte, arrivate addirittura ad 8 nelle ultime 10 giornate di campionato, segnano un cammino fatto di tanti deja-vu e di già visti. Gli amaranto mettono in scena uno spettacolo ben noto, fatto di prevedibilità, macchinosità nei movimenti e disattenzione generale. Un rendimento da piena zona retrocessione scandito da mancanza di idee, forma fisica quantomeno discutibile e difficoltà a contrastare l’intraprendenza avversaria. C’è poco da fare in questo momento, se non ritrovarsi a dire menomale che all’andata la musica era diversa, altrimenti altro che sogno playoff. Ah, già, la classifica, che adesso vede ridursi ad un solo punto il vantaggio sul nono posto. Seppur con una partita in meno, i calabresi non posso certo pensare di rimanere a lungo tra le prime otto se continueranno con un tale andazzo.

Sezione: Primo piano / Data: Sab 18 marzo 2023 alle 18:03
Autore: Paolo Messina
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