In esclusiva ai nostri microfoni, Salvatore Miceli, ex centrocampista del Cosenza, il quale analizza il momento negativo della squadra rossoblu.

Ciao Salvatore, a cosa è dovuto questo momento negativo del Cosenza?

“Si sapeva che il campionato del Cosenza sarebbe stato di sofferenza nonostante una buona prima parte di stagione, che ci aveva piacevolmente sorpreso. I valori del campionato di Serie B si sono delineati, il Cosenza deve avere quella fame necessaria per portare a casa il risultato. Perdere con la Cremonese ci può anche stare, è il giusto atteggiamento però che sta mancando. Mi auguro che il percorso di crescita della squadra non sia giunto al suo apice, ma che questo sia soltanto un momento no che in una stagione lunga e difficile come questa può starci”.

Secondo te, quale può essere la giusta ricetta per uscire da questa crisi di risultati?

“La ricetta giusta sarebbe una vittoria, ma per poterla ritrovare è necessario che ci sia quella serenità che consenta alla squadra di uscire da questo momento complicato. Questo è un gruppo con molti giocatori esordienti in categoria, che hanno bisogno di essere sostenuti in situazioni difficili come quella che stanno vivendo. Come ho detto prima, serve il giusto atteggiamento, è necessario giocare ogni sfida come una finale. Bisogna che la squadra ritrovi quel coraggio visto fino a qualche giornata fa, ma per poterci riuscire serve serenità e unione all’interno del gruppo”.

In queste ultime ore sembra che l’avventura di mister Zaffaroni a Cosenza stia per giungere ai titoli di coda. Secondo la tua esperienza, credi che il cambio di allenatore possa migliorare la situazione attuale della squadra?

“Non conosco personalmente Zaffaroni, ma dall’esterno mi dà l’idea di una persona preparata e professionale che conosce bene il calcio. Dall’esterno è sempre difficile fare delle valutazioni in merito, anche lui è un esordiente in questa categoria ma è lo stesso allenatore che aveva guidato la squadra quando i risultati arrivavano. Io gli darei ancora fiducia, almeno fino alla gara contro il Pordenone, che può rappresentare un importante crocevia per il prosieguo della stagione dei rossoblu”.

La piazza da tempo è sul piede di guerra con il presidente Guarascio, non credi che questo momento sia figlio di una politica priva di programmazione che non consente alla squadra di poter fare quel salto di qualità, costretta di conseguenza a vivere questi campionati sofferti?

“Cosenza è una piazza difficile e passionale, lo dissi anche al diesse Goretti, con il quale ho condiviso la vittoria del campionato a Napoli dove eravamo compagni di squadra. I tifosi sono innamorati della loro squadra, la seguono ovunque, ma il difficile rapporto che hanno con la proprietà deriva dal fatto che non c’è una programmazione e sono costretti a dover vivere stagioni sofferte. Ormai sappiamo tutti quale è la politica del presidente Guarascio, è da quattro anni che assistiamo a questo modo di fare calcio che sicuramente non giova al Cosenza. Il presidente è lui, decide lui, ma è chiaro che così non può andare visto che ogni anno sei costretto puntualmente a dover ricostruire la rosa. A parte questo, speriamo che il Cosenza possa ripartire al meglio e riuscire a centrare l’obiettivo attraverso l'unione e la serenità ”.

Sezione: Primo piano / Data: Lun 06 dicembre 2021 alle 12:21
Autore: Rocco Calandruccio
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