Un indizio non serve a niente, due non fanno una prova ma siamo su quella strada. La Reggina non riesce a vincere, ma non solo. Gli amaranto non si esprimono più a quelli livelli di gioco, ritmo e pericolosità sotto porta come accadeva da prima di Parma. Dal Tardini ad oggi, per due partite gli uomini di Inzaghi hanno sofferto particolarmente in difesa, dove oggi fioccano francamente le insufficienze. 

Il Perugia, inspiegabilmente ultimo in classifica passa 2-3 riuscendo nell’impresa di battere i calabresi in quello che fino alla precedente uscita era praticamente un fortino chiamato Granillo. Non tragga in inganno gli ultimi 10 minuti in cui, sì Cionek e compagni sono riusciti a realizzare due gol con la forza di chi comunque non vuole mollare, ma non cancellano la generale prestazione deludente per gran parte della gara.

La cronaca

Il primo squillo della gara è firmato Menez al 17’. Azione costruita dalla verticalizzazione per vie centrali di Di Chiara per Hernani, che manda in porta l’involato francese. Solo parata del portiere per un tiro troppo centrale. Nell’attaccare a più non posso inevitabilmente ti sbilanci ed è proprio in una circostanza del genere che al 21’ il Perugia sorprende la difesa calabrese con un lungo lancio che inizialmente sembra condurre al fuorigioco. Melchiorri porta palla, a tu per tu con Colombi lo batte anche con una certa facilità e poi si ferma per il fischio arbitrale. Dopo il controllo al Var, però, la decisione cambia e il gol viene convalidato.

La Reggina prova a reagire al 27’ quando una bella scodellata di Majer illumina Ricci, impegnato in una conclusione centrale e facile per il portiere dalla destra. A rischiare di più, però, è proprio la squadra di casa. Sempre in contropiede, questa volta (41’) con Strizzolo che al limite dell’area impegna Colombi in una parata difficile quanto efficace. Rispondono gli amaranto al 45’ con una punizione da sinistra di Hernani. L’ex Genoa va direttamente verso la porta e l’estremo difensore salva praticamente sulla linea.

Nitida doppia azione da gol al 53’ per la Reggina, prima con un tiro dal limite di Ricci, poi con la ribattuta parata nuovamente da Stefano Gori a firma Rivas. La svolta della partita, anche se non in termini di gol, arriva pochi minuti dopo con il secondo giallo rimediato da Santoro che lo costringe a finire anzitempo la sua partita. La situazione viene sfruttata non come sperato dagli amaranto ma dal Perugia, capace di mettere ancora una volta in difficoltà la difesa avversaria in ripartenza. Al 61’ Cionek si perde ancora una volta Melchiorre andando a commettere addirittura calcio di rigore. Lo stesso attaccante classe ‘87 si presenta dal dischetto e realizza spiazzando Colombi. Doccia fredda, freddissima per i calabresi.

Clamorose mai tra i capelli al 68’ quando l’appena entrato Cicerelli si rende protagonista di un’ottima percussione per vie centrali. Entrato in area mira al secondo palo, colpendolo di netto e facendo uscire inesorabilmente fuori il pallone. Al 72’ quando, ancora una volta per la terza situazione in partita, la Reggina viene sfilacciata in ripartenza. Di Serio involato verso la porta con Cionek incapace di fermarlo in velocità. L’attaccante biancorosso arriva in area piccola, poi un rimpallo tra Pierozzi e Colombi – entrambi fuori tempo – gli permette di firmare lo 0-3.

C’è spazio per quello che sembrava il gol della bandiera, quello firmato da un giocatore che dovrebbe certamente trovare più spazio in una squadra dove manca l’attaccante di peso tra i titolari. Quel Gori che all’80’ di testa la piazza all’angolino. La Reggina, altro che gol della bandiera, si regala un finale di gara scoppiettante grazie all’incursione di Fabbian al minuto 89’. Il giovane centrocampista raccoglie un pallone rasoterra vagante nell’area piccola e lo trasforma in rete. Rammarico finale per gli amaranto in pieno recupero quando, su punizione, Cicerelli stampa la palla sulla traversa.

Sezione: Primo piano / Data: Sab 22 ottobre 2022 alle 16:08
Autore: Paolo Messina
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