Il centrocampista della Reggina, Momo Laaribi, è intervenuto in collegamento su Gs Channel, toccando vari temi:

Quali emozioni sono state vissute durante la gara contro la Vibonese? “Sono state tante. La partita di ieri (domenica) era carica di tensione, perché sappiamo quanto sia cruciale questo momento per noi. Crediamo di voler raggiungere dall'“uscita d'emergenza” una categoria che appartiene a tutti noi”.

Su mister Trocini: “Il mister ha ricompattato l'ambiente in un periodo complicato. Ha dato identità e appartenenza. Certo, dispiace non essere riusciti ad arrivare all'obiettivo, ma fa parte del calcio. Dobbiamo accettare il secondo posto e fare i complimenti al Siracusa, che ha avuto la forza di mantenere il primato nonostante la nostra rincorsa. Non voglio togliere meriti alla nostra squadra, ora però dobbiamo concentrarci sui playoff, che rappresentano l’ultima chance per raggiungere la Serie C”.

La preparazione alla gara: “La preparazione alla partita è sempre allo stesso modo, siamo consapevoli che dobbiamo vincere, ed è stato così per tanto tempo. Il mister ci ha trasmesso serenità, facendoci capire l’importanza della gara, ma noi eravamo già consapevoli di ciò. La tensione che si è percepita io l'ho vista più come rabbia, voglia di rivalsa e determinazione nel raggiungere l’obiettivo. La squadra ha dimostrato di saper essere bella quando serve, ma anche cattiva quando è necessario”.

Sulla gara contro la Scafatese: “Siamo ben consapevoli di quanto sia importante la prossima partita, così come lo è stata quella contro la Vibonese. La prepareremo con lo stesso impegno, la Scafatese è stata una delle favorite per il campionato e ha un valore di rosa importante per questa categoria. Ora spetta a noi dimostrare che siamo pronti a raggiungere il nostro obiettivo”.

Laaribi risponde alle belle parole ricevute dal tifoso amaranto Antonino Scopelliti: “Mi fa piacere sentire questi complimenti, ma credo che non sia solo merito mio. È merito anche del mister e dei miei compagni, che mi danno fiducia e mi permettono di esprimermi al meglio in ogni partita e allenamento. Sono grato al mister per avermi dato l’opportunità di dimostrare il mio valore, soprattutto in un momento difficile, quando l’inizio non è stato facile. I meriti vanno al mister e ai miei compagni. Sono grato e, allo stesso tempo, dispiaciuto: avrei voluto festeggiare alzando la coppa, perché era l’obiettivo con cui siamo partiti”.

Il centrocampista amaranto risponde con gratitudine ai complimenti del tifoso amaranto Carmelo Genovese: “Grazie mille. Con Pino Vilasi, Gaetano Musarella, Antonio Costa - che non si vedono, ma sono il motore della nostra squadra - si è creato un rapporto per cui è inevitabile essere d’aiuto nei loro confronti”.

Sulla squadra: “Arrivati a questo punto della stagione, è normale che fisicamente non siamo al massimo. Abbiamo dato tanto anche sotto il profilo mentale, ma dobbiamo andare avanti con il cuore, perché dentro di noi c’è ancora tanto da dare. E questo è merito non solo di chi scende in campo, ma anche di chi gioca meno. Quando c’è stato quel piccolo momento di caos verso la fine, tutta la panchina si è lanciata in mezzo, e questo è segno di unità. Anche se queste situazioni possono sembrare brutte da vedere, sono un chiaro segno che siamo tutti uniti per lo stesso obiettivo, che è la stessa direzione”.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 15 maggio 2025 alle 10:36
Autore: Rosario Cardile
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