In esclusiva ai nostri microfoni Antonio Criniti, ex attaccante di Reggina e Catanzaro, oggi direttore generale e responsabile tecnico della Gioiese, società militante nel campionato di Promozione calabrese. Nel corso di questa intervista, Criniti fa il punto sul momento delle principali formazioni calabresi, parlandoci infine di questa sua nuova avventura con la società di Gioia Tauro.
Ciao Antonio, quanto rammarico per il Crotone non essersi giocato al meglio le sue chance salvezza nella massima serie ?
“Purtroppo non è stata allestita una squadra competitiva per affrontare la massima serie, a differenza di Benevento e Spezia che mi sembrano molto più solide. La difesa prende troppi goal e per una squadra che deve salvarsi non va bene. L’attacco con Simy e Messias ha dato ottime risposte, ma non è sufficiente per centrare l’obiettivo. L’arrivo di Cosmi è servito a poco, anche perché Stroppa non stava facendo male, il punto è che per centrare la salvezza serviva ben altro. Quello che conta ma credo che la società lo stia già facendo, è programmare il futuro per avviare un nuovo ciclo magari con un pronto ritorno nella massima serie “.
Scendendo di categoria, Reggina e Cosenza dove possono arrivare da qui al termine della stagione ?
“La Reggina con l’arrivo di Baroni ha cambiato decisamente marcia, credo che la priorità sia quella di conquistare i punti necessari per la salvezza aritmetica, per poi programmare il futuro. Ritengo che Baroni meriti la conferma in panchina, è un allenatore preparato e pragmatico, ha già inoltre dimostrato il suo valore anche in altre piazze, raggiungendo obiettivi importanti. Riguardo il Cosenza, purtroppo paga il problema del goal. Può ripetere l’impresa dello scorso anno ma credo solo e soltanto attraverso i play out”.
Il Catanzaro ha l’occasione di chiudere la stagione al terzo posto, credi che poi potrà compiere l’impresa ai play off ?
“Il campionato di Lega Pro non offre una qualità eccelsa, quindi il Catanzaro con i giocatori d’esperienza che ha e un allenatore di categoria come Calabro, non avevo dubbi che avrebbe fatto bene. L’unica cosa è che forse non è sempre stata continua nei risultati nell’arco della stagione, ma ai play off può dire la sua, sarebbe importante però chiudere il campionato in terza posizione”.
La tua grande carriera da calciatore parla chiaro, cosa ti ha spinto ad accettare il progetto ambizioso della Gioiese?
“Il presidente Pulimeni è una persona ambiziosa ma allo stesso tempo con i piedi per terra. Qui a Gioia Tauro c’è un progetto serio e ambizioso, cosa rara nelle categorie dilettantistiche. Alla Gioiese, ricopro i ruoli di direttore generale e responsabile tecnico. Ringrazio il presidente, perché come ha dichiarato più volte ha scelto di circondarsi di uomini di calcio, proprio per dare credibilità al progetto che ci auguriamo possa riportare una piazza importante come Gioia Tauro a confrontarsi in palcoscenici più consoni a quelli attuali”.
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