In esclusiva ai nostri microfoni, Francesco Dellisanti, esperto e bravo allenatore, che vanta tante panchine in carriera tra queste anche quella del Catanzaro, dove fu protagonista nella stagione 2002/2003 nel campionato di Serie C2.

Salve mister, secondo lei questo Catanzaro può chiudere il campionato al terzo posto ed essere protagonista ai play off ?

“Assolutamente si, il Catanzaro è una squadra forte e ben allenata da un bravo allenatore come Calabro, il quale lo ritengo molto preparato. I giallorossi hanno valori importanti, lo dimostra la vittoria sul Bisceglie, conquistata con grande carattere e determinazione dopo i tanti casi di positività al covd -19, che ha visto fuori diversi elementi della rosa. Sono certo che il Catanzaro affronterà nella maniera giusta la sfida di Castellammare, con l’augurio che venga disputata. Al di là di cosa farà il Catanzaro contro la Juve Stabia, sarà molto interessante vedere come finirà tra Avellino e Bari. Per i giallorossi terzo posto più che alla portata e sono certo che saranno protagonisti ai play off, dove sarà importante arrivare bene fisicamente e mentalmente”.

Quali ricordi conserva di quella sua stagione alla guida del Catanzaro?

“Conservo bei ricordi, avevo una squadra fortissima, formata da giocatori importanti, basti pensare a Ferrigno, Alfieri, Ascoli, Toledo, Moscelli e non solo. Concludemmo quella stagione al quarto posto, perdendo immeritatamente la finale play off con l’Acireale, ma poi fummo ripescati e riuscimmo lo stesso a conquistare la Serie C1”.

Mister, che idea si è fatto di questo campionato di Lega Pro, quanto è cambiato rispetto a quello che ha affrontato lei nel corso della sua lunga carriera?

“E’ cambiato parecchio, il livello tecnico è calato vistosamente in tutte le categorie, di conseguenza anche in quelle inferiori. Per  migliorare la situazione è importante attuare delle riforme, in modo da rendere il calcio sostenibile, così si rischia il collasso. Questa Lega Pro non funziona, va riformata, non trovo neanche giusto il format dei play off, è inammissibile far disputare gli spareggi promozione anche a squadre che si sono posizionate al nono o decimo posto”.

Guardando il presente con un occhio al futuro, quali sono i suoi progetti?

“Devo dire che in questo calcio non mi riconosco per nulla, non c’è più meritocrazia. Chiaro che mi piacerebbe tornare in panchina, ma solo se mi venisse proposto un progetto serio che mi dia la possibilità di fare calcio come piace a me, finché questo non avviene va bene così”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 09 aprile 2021 alle 16:55
Autore: Rocco Calandruccio
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