In esclusiva ai nostri microfoni, Luigi Simoni, portiere leggendario del Cosenza degli anni ottanta, ricordato ancora oggi con affetto dalla tifoseria rossoblù. Simoni, legatissimo alla piazza cosentina, analizza la sconfitta del Cosenza nel derby e guarda alla sfida di domani con il Cittadella come una tappa fondamentale per il prosieguo della stagione dei ragazzi di Caserta.

Ciao Gigi, che idea ti sei fatto sulla sconfitta del Cosenza nel derby ad opera del Catanzaro?

“Dispiace in primis per gli scontri avvenuti tra le due tifoserie, è un qualcosa di brutto e ingiustificabile. La Calabria è una terra bellissima, di gente meravigliosa, avendo avuto la fortuna di di viverci per diversi anni. Non doveva andare così, doveva essere una giornata di sport e di festa per tutta la Calabria. Si è persa una grande occasione,  sarebbe bastato limitarsi a dei normali sfottò e niente più. Dispiace tantissimo, la Calabria è ben altra cosa. Per quanto riguarda la partita, il Catanzaro è sceso in campo con più serenità rispetto ad un Cosenza più timoroso e teso. Nel primo goal del Catanzaro si è preferito marcare a zona, favorendo poi Iemmello che non ha perdonato. Sicuramente l’infortunio di Tutino ha condizionato la partita dei rossoblù, poi nella ripresa c’è stata la reazione che però non è stata premiata dalla fortuna. I tifosi rimproverano a Caserta di giocare con un centrocampo a due, io avrei optato per un modulo a tre, anche se dall’esterno è facile parlare. Oggi più che mai le partite si vincono a centrocampo. Sicuramente il mister avrà fatto le sue considerazioni, ma ora bisogna andare avanti”.

Secondo te, Cittadella e Ternana possono essere due sfide spartiacque?

“Il Cosenza è obbligato a reagire, non ci sono alternative. La partita con il Cittadella rappresenta una tappa fondamentale sia per la squadra che per il tecnico Caserta. La Serie B è così, ti trovi  su con due vittorie e giù con due sconfitte, ma il Cosenza si trova di fronte ad un bivio e non può sbagliare se vuole assicurarsi una salvezza che fin qui non è mai stata in discussione. L’assenza di Tutino deve responsabilizzare il gruppo, bisogna dimostrare in questi momenti delicati di essere prima uomini che calciatori. Bisogna andare avanti, cercando di portare a casa questa salvezza senza complicarsi la vita”.

Questa stagione, potrebbe essere il primo passo per vedere in futuro il Cosenza ambire a traguardi importanti?

“Bisogna capire quale sia il progetto, dico questo, perché da ciò dipenderà il futuro degli uomini rossoblù più rappresentativi. Per puntare in alto è necessario ripartire da quegli elementi di più qualità ed esperienza, che per trattenerli hanno bisogno di credere in un progetto ambizioso e vincente”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 08 marzo 2024 alle 08:55
Autore: Rocco Calandruccio
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