Quanto è bello veder giocare l’Italia. Emozioni così li regala solo la Nazionale e oggi l’Under 21 non ha deluso le aspettative in un Granillo festante con più di 8 mila persone (gran parte bambini animati da una gioia incontenibile). Gli azzurrini hanno battuto con ampio merito i pari età dell’Ucraina. Un 3-1 e delle ottime trame di gioco, oltre ad una mentalità granitica, fanno emergere ottime sensazioni in vista del prossimo impegno. A giugno ci sarà l’Europeo di categoria e si può sperare in un buon cammino. L’Italia c’è e ha tantissimi giovani promettenti e con un roseo futuro davanti. Serve crederci e sostenerli come d’altronde ha fatto il popolo reggino.
Un timido avvio di gara lascia spazio ad un’Italia decisamente più intraprendente degli avversari. Già al 18’, da calcio di punizione, nasce il gol del vantaggio. Posizione della battuta abbastanza defilata sulla fascia destra. Fagioli scodella un ottimo cross in mischia all’altezza del dischetto del rigore, dove a svettare di testa ci pensa Lovato. Grazie al più classico delle reti di un difensore centrale, il calciatore della Salernitana porta così in vantaggio gli azzurrini.
Uno dei più talentuosi dei nostri, ovvero quel Fagioli che tanto bene sta facendo alla Juventus, è onnipresente rendendosi maggiormente attivo. Dai suoi piedi passano le azioni più interessanti dopo l’1-0. Al 36’ con un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore sfiora il secondo palo, per poi ripetersi un minuto dopo con un tiro dal limite e al 40’ sempre da fermo, ma da mattonella decisamente proibitiva defilato sulla sinistra.
Il secondo tempo, sulla falsa riga del primo, vede ancora una volta l’Italia protagonista in zona interessante. Al 53’ la difesa dell’Ucraina è scoperta in contropiede. Cancellieri può così portare palla in velocità, arrivando facilmente in area di rigore. Qui calcia a botta sicura, ma trova la deviazione di Neshcheret. La nostra Nazionale si fa preferire per gioco e intensità, peccato che una volta arrivata negli ultimi 20 metri non si concretizza. In una situazione del genere, si verifica spesso una di quelle regole non scritte del calcio: se non segni, vieni punito. Detto fatto al 68’ quando il migliore in campo dell’Ucraina Kashchuk pareggia i conti. Disattenzione difensiva e palla regalata al limite dell’area al giocatore in maglia gialla. Conclusione rasoterra ma angolata. Turati sembra sulla traiettoria e interviene di piede. Intervento goffo, con la palla che s’impenna e trova la via della rete. Niente panico, però. Gli azzurrini si dimostrano superiori anche sul piano mentale. Pallone al centro e si riparte. Subito in attacco, Ricci e compagni al 71’ rimettono le cose in chiaro. Azione tarantolata con tre conclusioni italiane in area di rigore. Colombo prima, sulla ribattuta Bove colpisce la traversa a colpo sicuro e ancora una volta l’attaccante del Lecce stavolta si coordina al meglio e insacca alle spalle del portiere. I nostri riescono a calare un meritatissimo tris al 82’. Scende sulla fascia sinistra Oristanio, per poi mettere un insidioso cross in mezzo. Colombo svetta tra due difensori ucraini e di testa scaraventa con forza il pallone in rete, trovando così la sua personalissima doppietta.
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