In esclusiva ai nostri microfoni, Nevio Orlandi, ex tecnico di Vibonese e Reggina, il quale analizza la sfida di domenica al Razza tra due formazioni già proiettate in ottica play off.

Salve mister, che tipo di gara dobbiamo attenderci domenica al Razza tra Vibonese e Lfa Reggio Calabria?

“ Mi aspetto una gara equilibrata tra due formazioni che ormai sono proiettati in ottica play Off. Play off che lasciano il tempo che trovano, ma è giusto provare a vincerli. A prescindere da come andranno i play off, entrambe le società sono nelle condizioni di poter guardare al futuro attraverso una programmazione ambiziosa e lungimirante”.

Quale potrà essere il futuro di queste due società, accomunate dalla voglia di conquistare il professionismo?

“ A Vibo in questi anni è stato fatto un buon lavoro, grazie al presidente Caffo, il quale ha portato risultati anche in termini economici per la società. La Vibonese ha navigato tra C e D, ma credo che ci siano tutte le possibilità affinché possa tornare a consolidarsi tra i professionisti. Riguardo gli amaranto al di là delle questioni legate ad un possibile ripescaggio dovranno allestire una rosa in grado di poter vincere il prossimo campionato di Serie D”.

Buscè è uno dei tecnici emergenti, reduce dall’ottima esperienza alla guida della Primavera dell’Empoli. Come reputa il suo percorso fatto fin qui il debutto sulla panchina di una Prima squadra come quella della Vibonese?

“Ritengo Buscè un bravo tecnico, sta facendo bene alla guida della Vibonese. Arriva da un settore giovanile importante come quello dell' Empoli, ed è un percorso che dovrebbero fare tutti gli allenatori. Il settore giovanile è molto formativo per chi vuole intraprendere la carriera da allenatore. Da quello che ho visto Buscè gioca solitamente con un 4-3-3, sistema di gioco diffuso in tutte le categorie. Il consiglio che bonariamente mi sento di dare è quello di cambiare ogni tanto, non essere integralisti, anche se si tende sempre ad utilizzare un sistema di gioco in base alle caratteristiche dei propri giocatori a disposizione. Capisco bene che fa parte tutto di un percorso,  lo porterà a crescere e condurlo verso una carriera importante”.

Lei conosce molto bene sia la piazza di Vibo che quella di Reggio, a quali ricordi ancora oggi è legato a quell’esperienze vissute in rossoblù e in amaranto?

 “A Vibo non può che legarmi quella promozione in Lega Pro. Subentrai a Campilongo che si dimise per motivi familiari, in quel momento la squadra era distante tredici punti dalla vetta e riuscimmo a rimontare il Troina, giocandoci la promozione diretta in uno spareggio che vincemmo ai rigori. Fu la prima volta che in Serie D una promozione diretta fu decisa in uno spareggio. L'anno dopo navigammo per gran parte della stagione in piena zona play off, occupando il quinto e sesto posto, poi ci fu un calo, ma  che ci permise comunque di centrare una salvezza più che tranquilla. A Reggio, anche se questa è una società diversa dalla Reggina che io ho vissuto, ho avuto l'opportunità di esordire in Serie A, riuscendo a centrare una salvezza non facile alla penultima giornata con l' Empoli condannato poi alla retrocessione in Serie B”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 22 marzo 2024 alle 12:39
Autore: Rocco Calandruccio
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