Ciao Ugo, che idea ti sei fatto sul momento attuale del calcio italiano. Pensi che ci potrebbero essere le condizioni per tornare a giocare oppure sarebbe meglio salvaguardare la salute collettiva?

“In questo momento ci sono troppe incertezze, non credo che la Serie B e la Serie C siano nelle condizione di poter riprendere. L’unica che ha possibilità di riprendere a giocare è la Serie A, ma per il semplice fatto che ci sono troppi interessi in ballo”.

In questo periodo tiene banco la proposta del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, il quale vorrebbe assegnare la quarta promozione attraverso il sorteggio, Non credi che questo tipo di criterio vada contro i valori e i principi sui quali si basa lo sport?

“In primis è giusto mandare in B, Monza, Vicenza e Reggina. Non sono d’accordo sul fatto di assegnare la quarta promozione con il sorteggio, sarebbe come tornare ai tempi della monetina. Ci sono tante società, ad esempio come il Bari,che hanno investito tanto per vincere il campionato, perciò credo che si debba decidere sul campo, magari facendo affrontare le seconde dei tre gironi, anche in piena estate se serve”.

La tua carriera da calciatore è stata legata per gran parte al Cosenza. Secondo te cosa non ha funzionato in questa stagione nella formazione rossoblu?

“Le cause possono essere attribuite al fatto che dopo diversi anni questo gruppo ha perso gli stimoli, perché è strano che si è fatto peggio della stagione scorsa. Quando una squadra ha dei valori, alla lunga viene fuori, invece per il Cosenza è stata un’annata storta dall’inizio”.

I tuoi trascorsi da calciatore sono stati anche vissuti con la maglia della Reggina, sei contento di rivedere gli amaranto protagonisti  ?

“Sono molto contento di vedere in alto la Reggina, il presidente ha investito tanto per la Prima squadra e i risultati lo hanno premiato”.

Tu lavori da anni con i giovani, non credi che per rilanciare il nostro calcio bisognerebbe ripartire dai settori giovanili ?

“Il problema oltre al numero elevato di stranieri, sono i genitori dei giovani italiani che credono di avere dei campioni in casa e non consentono agli allenatori di poter lavorare al meglio. Ho avuto l’occasione di visitare a Eboli la Scuola Calcio del mio amico Emanuele Belardi, un’organizzazione, una struttura e un modo di lavorare davvero straordinario. Oggi purtroppo nei settori giovanili non si punta su professionisti, ma su figure non qualificate che pur di allenare si adeguano a tutto. Un esempio positivo che io metto sempre in risalto è la Reggina di Foti, che poteva vantare un settore giovanile all’avanguardia, dove aveva tanti talenti, a partire dai più piccoli fino alla Primavera. In quegli anni c’erano persone che amavano la Reggina, basti ricordare i vari Etna e Orlandi, professionisti che non si risparmiavano per amore della società amaranto. Oggi vedrei bene Tonino Martino, che ha la Reggina nel cuore. Mi auguro nel settore giovanile della Reggina, di vedere uscire dei nuovi Perrotta , Belardi o Cirillo, il quale oggi  è un bravissimo agente. Tutti loro sono accomunati dall’amore per Reggio e la Reggina, da cui hanno ricevuto tanto e dato tanto”.

Restando a parlare di Reggina, ti volevo chiedere qualche considerazione su Mimmo Toscano, sei sorpreso del fatto che sia riuscito ad essere profeta in patria al primo tentativo ?

“Non sono sorpreso, perché è un ragazzo che merita, ha fatto sempre bene sin dai tempi delle giovanili del Rende, dimostrando di saper lavorare in Lega Pro e non solo. Ha lavorato bene sia con giocatori giovani che con quelli d’esperienza. A Rende aveva fatto un buon lavoro anche con mio figlio, il quale a causa di qualche infortunio di troppo è stato frenato. Vincere nella propria città è la cosa più bella, ma allo stesso tempo non è facile perché le pressioni sono maggiori, poi  lui è un ragazzo che parla poco e fa i fatti. E’ affiancato inoltre  da  un valido professionista come Michele Napoli,  ragazzo  in gamba di Cosenza, cresciuto con me”.

Una curiosità, in questo periodo stanno andando di moda le dirette Instagram degli ex campioni del calcio italiano. Recentemente in una diretta tra Bobo Vieri e Pippo Inzaghi, quest'ultimo ti ha citato facendo riferimento ad un aneddoto durante un Cosenza-Piacenza. Quanto ti ha fatto piacere ?

"Essere citato a distanza di tanti anni da un campione come è stato Inzaghi, mi riempie d'orgoglio e mi rende fiero. Mi fece un taglio con una mezza gomitata e ho reagito bevendomi il sangue, tanto da mettergli paura. (sorride Ugo)". 

Cosa fa oggi Ugo Napolitano ?

“Mi godo la mia famiglia, i miei figli e soprattutto i miei bellissimi nipoti, per il resto continuo a lavorare con la Scuola Calcio Sporting Caserta”.

Sezione: Primo piano / Data: Mar 28 aprile 2020 alle 15:30
Autore: Rocco Calandruccio
vedi letture
Print