Niente da fare, adesso è davvero tutto finito. Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso della Reggina per quella riammissione in Serie B che non avverrà più. Certo, c'è chi adesso parlerà di un possibile ribaltamento della decisione al Consiglio di Stato, fissato per il 29 agosto e che probabilmente, però, si svolgerà prima dell'inizio del campionato di Serie B previsto il 19 di agosto, ma a dirla tutta e ad essere sinceri le speranze sono molto vicine allo zero, come d'altronde lo erano in ogni grado di giustizia sportiva e anche ora che si è pronunciata per la prima volta dall'inizio di questo caso amaranto, la giustizia ordinaria, quella giustizia ordinaria che ha dichiarato improcedibile il ricorso della Reggina. Una parola che vale più di mille spiegazioni. Così facendo, il baratro per gli amaranto è adesso vicinissimo.

La squadra che è stata di Saladini non sarà certamente  di Ilari, visto che il passaggio di proprietà si sarebbe completato solo con la riammissione della squadra in Serie B, che secondo il TAR del Lazio non avverrà e con ogni probabilità anche al Consiglio di Stato la situazione non cambierà. Una società che lo scorso anno di questi tempi era ad un passo del fallimento dopo l'era Gallo e che l'ha evitato in maniera utopica grazie all'avvento di Saladini, si ritrova 12 mesi dopo, come conseguenza della gestione dello stesso presidente lametino, verso il fallimento o quasi. Certo, burocraticamente e legalmente è ancora in piedi, tanto che i legali andranno avanti fino al Consiglio di Stato però, tra la pessima reputazione che si è creata con tutto il mondo sportivo e il no pesantissimo del TAR del Lazio, di fatto la situazione rende la squadra scomparsa dal calcio professionistico.

Una domanda che pian piano dall'orizzonte sta sempre più velocemente arrivando in primo piano, è se eventualmente una squadra conosciuta come Reggina, ma che non avrà nulla a che fare con i campionati professionistici, potrà realmente disputare la stagione sportiva 2023-'24. Per rispondere bisognerebbe capire se ci sarà qualcuno che vorrà diventare proprietario degli amaranto anche nel dilettantismo, ma questa eventualmente sarà una storia che si affronterà dopo il Consiglio di Stato. Quel che è certo è che il futuro la Reggina oggi non ce l'ha più, gli è stato strappato via e le colpe non sono della FIGC, né tanto meno della Lega di Serie B o del CONI e neppure del TAR del Lazio. Le colpe sono di chi ha gestito gli amaranto negli ultimi anni e da cui oggi evidentemente si raccolgono i frutti, anzi non raccoglie nessun frutto perché la semina è stata inadeguata per una realtà chiamata Reggina, che avrebbe meritato tanto, molto di più, ma almeno la normalità.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 04 agosto 2023 alle 08:10
Autore: Paolo Messina
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