Si è svolta nel pomeriggio l’udienza della Reggina davanti il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per la riammissione alla Serie B. Gli amaranto con l'obiettivo di partecipare al prossimo campionato, dopo le esclusioni imposte, nell'ordine, da Covisoc, Figc e Coni. Nelle aule del TAR si è assistiti all'ennesima battaglia tra Giustizia Sportiva e Giustizia Ordinaria, dove gli organi federali  hanno ribadito il loro no alla reintegrazione. I difensori della FIGC hanno ribadito che nulla sarebbe cambiato anche in caso di pagamenti effettuati entro il 20 Giugno. Quelli della Lega di B hanno confermato la volontà di dover salvaguardare l'equa competizione. 

A rappresentare la Reggina, oltre ai legali, c'era Felice Saladini. Per ora nessuna traccia di Manuele Ilari, che ha firmato un pre-contratto per il passaggio societario solo in caso di riammissione.

I legali del club calabrese, nel corso del dibattimento, hanno evidenziato che l’omologa del debito aveva bisogno di tempi diversi da quelli richiesti dalla Figc, la quale entro il 20 giugno chiedeva di depositare tutti i documenti, come da regolamento. “E’ una pena abnorme – sostengono gli avvocati – quella che vogliono dare alla Reggina, condannano a morte un’impresa contrariamente a quello che dice il codice per le crisi di impresa. La Reggina avrebbe potuto pagare tutto entro il 20 giugno, ma il debito non era ancora scaduto essendoci una sentenza del Tribunale di Reggio Calabria che indicava il 12 luglio come termine ultimo. La società amaranto ha un equilibrio finanziario impeccabile”.

Interessanti le dichiarazioni del Presidente Arzillo della Prima Sezione, che si è detto sorpreso dalla differenza di atteggiamento della Figc tra il caso Lecco e quello della Reggina dove i legali della Federazione sono stati più duri, specificando che il caso Chievo, cui si è attenuta la Figc nella propria tesi difensiva, è differente da quello del club calabrese. 

Da che parte si schiererà il Tar? Ancora poche ore e sapremo quale sarà il destino degli amaranto. Tenderà ad allinearsi ai gradi di giustizia sportiva già tutti esperiti o ribalterà tutto. È indubbio che il primo grado di giustizia amministrativa sia da considerarsi l'ultima spiaggia, dato che un ulteriore responso negativo difficilmente verrebbe, eventualmente, disatteso dal Consiglio di Stato. 

Sezione: Primo piano / Data: Mer 02 agosto 2023 alle 22:51
Autore: Antonio Spina
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