Felice Saladini, proprietario della Reggina, ha rilasciato un'interessante intervista a Calcio&Finanza, sito specializzato nell'analisi degli aspetti economici e gestionali del mondo del calcio. Numerose le tematiche disquisite, partendo dalla nuova immagine da dare alla società, passando alla digitalizzazione del club ed all'importanza della sostenibilità. 

La Reggina chiude i conti con il passato e guarda al futuro. Il club calabrese ha infatti presentato mercoledì la richiesta per l’accordo di ristrutturazione del debito relativo alla precedente proprietà, dopo l’acquisto della società da parte dell’attuale patron Felice Saladini nello scorso giugno. “La nostra gestione si è fatta carico di oltre 20 milioni di debiti pregressi per evitare di mettere in difficoltà fornitori e lavoratori che non percepivano compensi già da tempo”, spiega lo stesso Saladini a Calcio e Finanza.

Un percorso iniziato dalla nuova proprietà lo scorso giugno, “dopo aver salvato la società che era pressoché ormai fallita per anni di gestione malsana”, con l’obiettivo di “mettere in sicurezza la società dopo la situazione disastrosa che abbiamo trovato. Un percorso che si è concluso mercoledì quando è stato depositato presso il Tribunale di Reggio Calabria il ricorso per l’accordo di ristrutturazione del debito relativo alle stagioni precedenti”, prosegue il patron del club.

Saladini, classe 1984 fondatore ed amministratore delegato del Gruppo MeglioQuesto Spa (quotato in Borsa), ora guarda verso una nuova Reggina che metta al centro “trasparenza, responsabilità, etica e tutto questo deve consentirci di voltare completamente pagina. Stiamo seguendo tutte le procedure che si applicano in questi casi per chiudere definitivamente col passato e concentrare le nostre risorse sullo sviluppo futuro”.

L’obiettivo è porsi anche come “simbolo della rinascita di un territorio”, prosegue Saladini, partendo da un tema centrale per il patron del club, ovverosia quello della digitalizzazione. “Un club deve assolutamente guardare avanti, perché attraverso la digitalizzazione si possono mettere a disposizione della struttura sportiva e della società strumenti di analisi e di gestione digitale con cui valorizzare al meglio le risorse umane e sportive del club”.

Non solo, perché nei piani ci sono aspetti anche infrastrutturali come centro sportivo e stadio, “a partire dal manto erboso su cui abbiamo lavorato per renderlo decente e utilizzabile. Ma in generale stiamo dialogando con le istituzioni del nostro territorio per lavorare sulle infrastrutture”.

Al centro rimane anche il tema della sostenibilità, questione su cui Saladini plaude il presidente della Lega Serie B Mauro Balata “che continua a lottare per la sostenibilità di tutta la categoria. È chiaro che il calcio italiano va riformato, va reso sostenibile, le leghe e le federazioni stanno lavorando su questo. E bisogna partire anche dalle attività che si possono mettere in campo concretamente subito, come digitalizzazione, strutture e territori. È da qui che il calcio italiano deve ripartire”, conclude Saladini.

Sezione: Reggina / Data: Ven 16 dicembre 2022 alle 16:03
Autore: Antonio Spina
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