A cura di Ilaria Presta
Subentrato il 18 marzo 2020 a Giuseppe Pillon, alla sua prima panchina, Roberto Occhiuzzi ha portato il Cosenza a compiere il miracolo con i tifosi in visibilio per lo straordinario finale di stagione offerto dal tecnico. Dopo una serie di risultati positivi, arriva quel 3-1 contro la Juve Stabia che consacra l’impresa. È passato un anno da quando il Principe, da traghettatore, è diventato una realtà. Questa stagione però, è lontana dall’offrire le stesse emozioni dell’ultimo campionato: certo, la rosa dei rossoblù è cambiata molto da quella che compì l’impresa, ma i numeri attuali parlano chiaro: 17 pareggi, 4 vittorie (di cui solo una in casa) e 9 sconfitte, con 24 gol segnati e 29 subiti. Analizzando questi dati, ci accorgiamo come il tallone d’Achille di questa squadra sia proprio la fase offensiva, nonostante l’arrivo di nuovi innesti per dare più solidità al reparto avanzato nella finestra di mercato invernale. Nelle ultime tre gare prima dello stop nazionali, contro la Salernitana il Cosenza si riscattò dopo due sconfitte (Brescia e Frosinone), portando a casa un pareggio in una partita molto difficile, giocata per buona parte in inferiorità numerica. Contro il Vicenza invece, la squadra di Occhiuzzi non riesce a sfruttare l’uomo in più (espulsione di Cappelletti per il Vicenza ndr), per quasi tutta la seconda frazione di gioco, dovendosi accontentare di un altro pareggio dopo un avvio di gara positivo con il vantaggio siglato da Gliozzi. E ancora, nel match contro la Reggiana, diretta concorrente per la salvezza, dopo il vantaggio iniziale arrivato al terzo minuto, non riesce a chiudere la gara facendosi raggiungere degli emiliani. Tre pareggi arrivati con modalità differenti, ma che mettono in evidenza, da una parte la solidità difensiva, dall’altra parte poca lucidità nell’amministrare il risultato e a volte, forse poca determinazione nel chiudere le partite. Restano solo 8 match, con 24 punti possibili da conquistare. Non c’è più tempo per i se e per i ma: il due aprile si torna in campo con una partita cruciale contro l’Ascoli di Sottil, una squadra con lo stesso obiettivo dei rossoblù e che ora sembra particolarmente in forma. Occhiuzzi ha sempre dimostrato di avere le idee chiare ed una precisa filosofia di gioco che, probabilmente, non è riuscito pienamente a inculcare a suoi. A questo punto della stagione, anziché puntare il dito e cercare colpevoli, il Cosenza può solo provare a replicare l’impresa della scorsa stagione ed ottenere una striminzita salvezza. Tuttavia, deve essere chiaro che, se il Cosenza ha come obiettivo quello di consolidarsi a questi livelli, c’è bisogno di un progetto serio e a lungo termine, che punti al potenziamento degli impianti sportivi e a maggiori investimenti sul proprio settore giovanile.
Autore: Adelmo Maria Pagliuca / Twitter: @adelmopagliuca
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