Il  3 settembre 2020, è una data da incorniciare per l’Asd Roccella, che ha avuto giustizia dopo la clamorosa sentenza che aveva condannato alla retrocessione in eccellenza la società amaranto. Nella giornata di ieri, è stata fatta giustizia, con la Corte d’Appello Federale che ha dato ragione al club roccellese che ritrova la Serie D, dopo averla meritata sul campo. La sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello Federale, ha ridato dignità a quei valori su cui si basa il mondo dello sport. Roccella è ancora in Serie D, qualcuno dovrà farsene una ragione, per il semplice fatto che i campionati si decidono sul campo e non nelle aule dei tribunali. E’ la vittoria di un’intera comunità che con passione e amore, difende un prezioso patrimonio chiamato Serie D. Grossi meriti vanno attribuiti agli avvocati Vincenzo Bombardieri e Michele Cozzoni, i quali con grande professionalità e competenza sono riusciti a far valere le ragioni della società dell’Asd Roccella. Da oggi, gli amaranto possono finalmente tornare a parlare di calcio giocato, preparando con serenità la nuova stagione che tra poco avrà inizio. Il ds Curtale come tutta la dirigenza non hanno mai smesso di lavorare, per allestire al meglio una rosa competitiva, in grado di poter centrare senza patemi l’obiettivo salvezza. Mister Galati, da diverse settimane sta lavorando con un gruppo di giovani talentuosi, che verranno presto supportati da elementi di esperienza e qualità, pronti a sposare il progetto tecnico della società. Torna il sereno nell’incantevole cittadina ionica, ma in fin dei conti c’è sempre stato, perché ognuno sapeva dentro di sé che Roccella avrebbe vinto anche quest’altra battaglia. La Serie D, ritrova una realtà sana che fa calcio in maniera seria  e con un alto senso di appartenenza, requisiti radicati in questa piazza che vive di passione, ma soprattutto manifesta da sempre un’ amore sviscerale nei confronti della propria squadra del cuore. Avanti Roccella, il viaggio continua !

Sezione: Editoriale / Data: Ven 04 settembre 2020 alle 12:09
Autore: Rocco Calandruccio
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