In esclusiva ai nostri microfoni, Franco Iacopino, storico dirigente della Reggina ma anche del Modena. In occasione della sfida di domani tra gli amaranto e la formazione emiliana, abbiamo chiesto al direttore, da doppio ex quale è stato,  una sua autorevole opinione sulla gara del Braglia . Per finire, non poteva mancare un ricordo sull’amico Bruno Bolchi, scomparso pochi giorni fa, con il quale ha condiviso momenti di gioia e amicizia durante i loro trascorsi in amaranto.

Salve direttore, domani al Braglia andrà di scena Modena-Reggina. Da doppio ex quale è stato, che tipo di partita si aspetta ?

“Parliamo di due società che per me hanno significato molto. 44 anni vissuti con la Reggina e dieci con il Modena, mi hanno fatto vivere bellissime emozioni sia sotto l’aspetto umano che professionale. La gara di domani  suscita tanta curiosità, i numeri sono a favore della Reggina, ma il Modena avrebbe meritato qualche punto in più in classifica.  Sono due formazioni ben allenate. La Reggina ha una rosa di qualità e molto attrezzata, il Modena anche se sta riscontrando delle difficoltà ha tutto per venirne fuori. La società emiliana avrebbe potuto fare qualcosina in più sul mercato, specie a centrocampo, resta comunque il fatto che ha una rosa composta da elementi di qualità e giovani interessanti. Sulla carta la Reggina è nettamente favorita, sul campo però la sfida sarà tutta da giocare e  aperta ad ogni risultato. Gli amaranto se da qui a febbraio manterranno questa classifica, credo che possano centrare l’obiettivo. Le premesse ci sono tutte”.

Non posso non chiederle un suo ricordo legato a Bruno Bolchi, scomparso pochi giorni fa. Che rapporto c’era tra di voi?

“Bruno Bolchi per me era come un fratello, con il quale mi legava una forte amicizia. Abbiamo perso uno dei grandi signori del calcio. Era una persona straordinaria, un uomo buono e giusto. Sapeva farsi volere bene da tutti . Non posso non dimenticare il suo ritorno alla Reggina, quando in quelle ultime sei giornate trasmise alla squadra quella serenità e tranquillità necessaria per centrare l’obiettivo. In quel momento si era creata una spaccatura tra la guida tecnica e il gruppo, quindi la società optò per una scelta coraggiosa che poi si rivelò vincente. Affidando la squadra a Bolchi , in quelle ultime sei giornate di campionato, sapevamo di fare la cosa giusta, riuscendo a realizzare un qualcosa di epico come la prima promozione in Serie A della Reggina”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 30 settembre 2022 alle 18:18
Autore: Rocco Calandruccio
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