Spesso per questioni di statistiche, è stato sotto i riflettori Manuel Ricciardi, capocannoniere e uomo più pericoloso dei rossoblù. Ma insieme a lui, c’è un altro ragazzo che sta sempre di più prendendo in mano la squadra: Christian Langella.

Fondamentale in fase di possesso, il 77 smista e detta i tempi di gioco e sempre pronto ad una eventuale lettura in fase difensiva.
Il Cosenza ha bisogno di lui in campo per essere padrone del gioco e quando è mancato l’assenza si è sentita.

La partita contro la Cavese oltre a confermare la qualità del centrocampista, ha evidenziato ancora una volta come non si possa più andare avanti con questa rosa, ormai decimata dopo l’infortunio di una delle certezze di questa prima fase di campionato: Mazzocchi.

Mister Buscè nel finale si è appigliato ad un 5-3-2 con due “falsi 9” che seppur ottimi giocatori, non avevano nelle caratteristiche la qualità di mantenere il pallone e far salire la squadra cosa che sarebbe stata utile.

Con la sosta e un Cosenza ancora in corsa per il campionato, adesso il pallino del gioco è nuovamente nelle mani della società che deve dare una risposata al mister, staff tecnico e squadra. Qualora non arrivasse nessuna risposta bisognerebbe ridimensionare tutto l’ambiente che nonostante in protesta, stava iniziando a sognare. L'allenatore è uscito più volte allo scoperto, una su tutte, nella conferenza stampa post Cosenza - Picerno con un duro sfogo e una critica velata alla società. Il lavoro di Buscè è sotto gli occhi di tutti, è giusto sognare, ma non credere alla fantascienza, perché con questa rosa, i risultati della squadra sono limitati

Sezione: Cosenza / Data: Sab 20 dicembre 2025 alle 12:45
Autore: Francesco Prantera
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