Analizziamo il momento attuale delle tre formazioni calabresi di Serie B, dove Reggina, Cosenza e Crotone stanno inseguendo i loro rispettivi obiettivi. La Reggina rispetto alle sue corregionali è quella che sta decisamente meglio, grazie alla cura di mister Stellone che ha valorizzato l’intera rosa a sua disposizione. Tra tutti, quello ad aver avuto più benefici è senz’altro Jeremy Menez, il quale è tornato a deliziare i tifosi amaranto a suon di magie. Il fuoriclasse francese ha ritrovato entusiasmo e fiducia in se stesso, grazie al tecnico romano che lo ha pienamente  rigenerato. Le prestazioni dell’ex Milan sono quelle di un giocatore di categoria superiore, sempre decisivo e determinante. Menez a parte, Stellone ha avuto il merito di lanciare anche il giovane difensore argentino, Bruno Amione, davvero una piacevole scoperta. Senza dimenticare Giraudo, un esterno molto interessante Con la salvezza ormai ad un passo, la Reggina in queste ultime dieci giornate può tornare a cullare il sogno play off, distante soltanto quattro lunghezze. Crisetig e compagni arrivano bene alla sfida in casa del Parma, altra delusione di questo torneo. Questa Reggina è nelle perfette condizioni di potersela giocare contro chiunque e togliersi diverse soddisfazioni. In attesa che venga fatta chiarezza sul fronte societario, l’attenzione è tutta rivolta al campo, ma l’augurio di tutti è che la Reggina sia sempre una realtà solida e ambiziosa.

Se a Reggio Calabria si naviga sulle ali dell’entusiasmo, a Cosenza si cerca di difendere con le unghie e con i denti una Serie B che rappresenta un importante patrimonio. L’arrivo di Bisoli in panchina, ha dato quel qualcosa in più sul piano caratteriale ad una squadra che negli ultimi mesi si era un po’ smarrita. Il Cosenza è una squadra in grado di poter lottare fino alla fine per il suo obiettivo, come si è visto anche nella sfortunata trasferta di Frosinone. Probabilmente la conquista della salvezza dovrà passare attraverso i play out, da cui bisogna rimanere aggrappati. Palmiero e compagni sanno bene che ci sarà da soffrire, ma l’impresa resta più che possibile. Il Cosenza è vivo e lo sarà fino alla fine. Sarà importante dare continuità alle prestazioni, perché alla lunga potranno premiare gli sforzi della formazioni di Bisoli. Il Benevento non è certamente il cliente ideale per i rossoblu, arrivati però a questo punto della stagione è vietato fare calcoli. Bisogna fare punti contro chiunque, soprattutto al San Vito-Marulla, trascinati da un pubblico che può essere il valore aggiunto di questo Cosenza. A Cosenza restano vive le speranze di centrare l’obiettivo, un po’ meno in casa Crotone.

La situazione dei pitagorici è sempre di più complicata, viste le continue sconfitte che non consentono ai ragazzi di Modesto di potersi rilanciare nella lotta salvezza. L’attuale penultimo posto, figlio di tanti errori sul campo, non fa altro che materializzare con il passar del tempo l’incubo della seconda retrocessione consecutiva. I problemi del Crotone partono da molto lontano, troppi sono stati gli errori commessi che hanno compromesso un’intera stagione. Serve dare vita ad un miracolo a partire da domenica, quando allo Scida arriverà l’Alessandria, sfida che può dire molto per le pretendenti alla salvezza. Al Crotone non resta che vincere più gare possibili, per poter sperare di evitare una retrocessione che rappresenterebbe una vera disfatta. A prescindere dall’epilogo che avrà questa stagione, la società pitagorica è chiamata a dover ricostruire, ripartendo da un progetto tecnico che possa consentire alla Crotone calcistica di tornare ad essere protagonista. La speranza è di rivedere ancora queste tre formazioni calabresi in cadetteria, magari con l’aggiunta del Catanzaro. Dobbiamo augurarcelo tutti, perché ne avrebbe vantaggio l’intero movimento calcistico calabrese che ha fortemente bisogno di realtà importanti che diano lustro ad una terra che vive di amore e passione per uno sport che rappresenta un vero e proprio riscatto sociale

Sezione: Editoriale / Data: Ven 04 marzo 2022 alle 14:04
Autore: Rocco Calandruccio
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