Abbiamo imparato a conoscere bene Il campionato di serie B che conferma di essere molto difficile ed equilibrato oltre che imprevedibile. I risultati fin qui ottenuti ne sono una chiara testimonianza.

La seconda serie professionistica si caratterizza dal fatto che con 2-3 successi ci si può trovare in zona play off e con altrettante sconfitte ci si può trovare invischiati in zona play out.

Il Catanzaro di questa prima parte di stagione rappresenta l’identikit di tale situazione. Dopo 6 pareggi e 2 sconfitte con cui i giallorossi hanno praticamente sfiorato la zona play off – sestultimi solo per migliore differenza reti rispetto al Bari - le 3 vittorie consecutive hanno consentito di rilanciare in classifica Iemmello e compagni raggiungendo una zona play off che dopo a sconfitta con il Padova sembrava un miraggio.

Le variazioni tattiche apportate da mister Aquilani, le stesse che hanno dato i loro frutti nelle recenti stagioni con la disputa delle due semifinali play off, sono state determinanti al pari di un atteggiamento mentale che nelle prime otto giornate si era visto solo a sprazzi.

Il carattere, il cuore, la grinta e la voglia di dare il massimo per conseguire la vittoria anche a costo di rinunciare all’estetica ma badando molto alla concretezza, sono state le armi vincenti di una squadra che non poteva impostare gare come quella con Palermo e Venezia sul piano del gioco considerando la disparità delle forze in campo.

Lo si è visto soprattutto con i veneti. L’atteggiamento attendista dei giallorossi è stato più voluto che conseguenza della pressione e del possesso palla dei lagunari che nonostante ci sia stato, fino al momento del primo vantaggio del Catanzaro è apparso piuttosto sterile.

Aquilani ha avuto il merito di credere che la gara si potesse anche vincere sfruttando al meglio le ripartenze inserendo un elemento veloce e molto dinamico come Nuamah in grado di sfruttare gli spazi che il Venezia avrebbe concesso. Così è stato e, con i successivi cambi il tecnico romano è riuscito a garantire maggiore copertura tra centrocampo e difesa senza far correr rischi particolare ad una retroguardia ordinata e guardinga, eccezion fatta per l’intervento di Pigliacelli - unico della gara - e l’incrocio dei pali colpito dai veneti allo scadere.

Appare più che scontato che non siamo diventati dei fenomeni adesso come non eravamo dei brocchi prima delle tre vittorie!

E’ solo questione di testa, cuore, giusta disposizione tattica e utilizzo degli elementi che possano dare maggiori garanzie ed equilibrio tra i reparti partendo da uno schieramento dal quale ormai non ci si dovrebbe più discostare, almeno a partire dal fischio d’inizio.

Equilibrio che deve essere mantenuto anche dai tifosi il cui entusiasmo si è riacceso ma che potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio se non lo si manterrà nei giusti binari di un campionato per il quale occorre prima di ogni cosa consolidare la categoria.

Per il resto ci sarà tutto il tempo per pensare ad altro facendo le valutazioni più opportune.

Sezione: Primo piano / Data: Mar 04 novembre 2025 alle 16:30
Autore: Maurizio Martino
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