Il Cosenza esce dagli ultimi novanta minuti di campionato con l'esito scontato, ovvero quello di disputare i playout, contro il Brescia, ma in casa nella prima partita e fuoricasa per la seconda. Le speranze di salvezza dirette erano talmente poche che serviva sperare in un miracolo, al cospetto di un Cagliari, totalmente di altra categoria. Eppure il Cosenza ci ha messo cuore e impegno, costruendo occasioni, sostanzialmente dimostrando di non poter fare di più. A William Viali, il Cosenza deve dire grazie, è solo grazie al suo lavoro, alla capacità di adattarsi ad una situazione complicata, in un momento ambientale veramente ostile. Non ha fatto rivoluzioni, ha tratto il massimo da quello che aveva a disposizione, migliorando la difesa rendendola quasi imperforabile, ma William Viali da solo non può garantire la salvezza diretta, il Cosenza ha sempre dato tutto, compiendo una missione che fino a qualche mese fa sembrava impossibile. Al Cosenza si può rimproverare qualunque cosa, ma non quello di non aver dato tutto.

Alla base restano i soliti e atavici problemi, la mancata costruzione di una rosa all'altezza, il non aver programmato e aver rivoluzionato tutto a gennaio, problemi che la piazza conosce ormai fin troppo bene. Ma il salto di qualità proprio non riesce ad essere fatto, dispiace, anche perché le intuizioni di calciomercato vengono oscurate continuamente da lacune talmente ampie che non vengono colmate, come la sterilità offensiva di questa stagione. Errare è umano, perseverare è diabolico, ma non è ancora tempo di processi, concentrazione massima per questa nuova finale, sperando che tutto possa andare per il verso giusto, in tutti i sensi...

Sezione: Primo piano / Data: Sab 20 maggio 2023 alle 13:23
Autore: Attilio Malena / Twitter: @attiliomalena
vedi letture
Print