Il Catanzaro riscatta con l’Ascoli la sconfitta del match d’andata, vincendo in rimonta e ritrovando un successo che mancava da tre turni. Un successo che consolida sempre più la formazione di mister Vivarini in zona play off, solitaria al sesto posto. Non è stata una sfida semplice, ma i giallorossi la volevano vincere e ci sono riusciti con grande determinazione. E’ il Catanzaro a sbloccare il risultato al 17’ con il neo arrivato Antonini, bravo a depositare in rete da pochi passi su cross di Ambrosino. Il goal dell’ex Taranto sembrava potesse spianare la strada alle aquile, invece l’Ascoli riesce a ribaltare il risultato  con  Mantovani (24’) e Botteghin (37’). Nelle due rete siglate dai marchigiani, nate da calci piazzati, la difesa giallorossa si fa sorprendere ancora una volta nel gioco aereo. La ripresa obbliga il Catanzaro a compiere un’impresa non da poco, facendo anche i conti con qualche fischio proveniente dagli spalti della tribuna.

Provvidenziali i cambi del tecnico Vivarini, bravo a leggere la gara, inserendo il neo arrivato Petriccione e capitan Iemmello al posto di Verna e Biasci. L’ingresso di Iemmello, ha garantito come previsto peso a qualità all’attacco giallorosso. A semplificare la rimonta del Catanzaro ci ha pensato anche il rosso dell’ascolano Valzania, che ha lasciato in dieci i suoi compagni nell’ultima mezz’ora. Con l’uomo in più il Catanzaro crede nella vittoria. Il tutto avviene negli ultimi dieci minuti, quando l’autorete di Bellusci rimette in equilibrio il risultato, dando quella spinta verso i tre punti. Vittoria che si materializza al minuto 86: ci pensa il capitano , sempre lui, Pietro Iemmello, indisturbato in area nel colpire di testa e battere Viviano per il definitivo 3-2. Il goal dello “Zar”, fa esplodere i presenti al Ceravolo, con tanto di corsa verso la curva Massimo Capraro. Un goal che spegne polemiche, schiaccia le paure di un Catanzaro che si conferma protagonista di una stagione straordinaria che ancora può regalare tante gioie.

Sezione: Primo piano / Data: Dom 11 febbraio 2024 alle 13:36
Autore: Rocco Calandruccio
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