In esclusiva ai nostri microfoni, Umberto Quistelli, giovane direttore sportivo, il quale fa il punto sulle formazioni calabresi.

Salve Direttore, questo Catanzaro può credere al raggiungimento della massima serie ?

“Ho una stima immensa del presidente Noto come anche del diesse Magalini, i quali hanno avviato uno straordinario progetto affidato alla straordinaria guida tecnica  di Vincenzo Vivarini, il quale ha dimostrato di meritare la Serie A. Il Catanzaro può dire la sua a Cremona, considerato che deve per forza vincere per passare il turno. Lo merita per quello che ha mostrato nell’arco della stagione e per la sua encomiabile tifoseria. Tra i giallorossi ritengo che Iemmello sia una garanzia, Pietriccione che ho avuto a Lecce, come anche Biasci e Vandeputte, per il quale stravedo dai tempi della Lega Pro. Tornando alla sfida di Cremona, questo Catanzaro non deve precludersi nulla, perché ha tutto per compiere l’impresa”.

Riguardo il Cosenza, salvezza senza patemi, ma i rossoblu possono rammaricarsi per non essere riusciti a centrare i play off?

“La stagione del Cosenza è stata altalenante, ma dalla partita con il Bari si è vista una squadra diversa che è riuscita a centrare la salvezza in maniera meritata. Detto questo, credo che il rammarico ci sia nonostante un Tutino strepitoso. Questa stagione, deve servire come punto di partenza, in modo da puntare ad un campionato da play off nel prossimo campionato. Obiettivo numero uno riscattare Tutino e costruire attorno a lui una squadra forte. Il bomber napoletano meriterebbe la Serie A, anche se a Cosenza è un idolo assoluto. Voglio anche fare i complimenti al Cosenza per quanto riguardo il settore giovanile, dove il responsabile Mezzina sta facendo un lavoro eccezionale”.

Scendendo di categoria, il Crotone da cosa dovrebbe ripartire per rilanciare una stagione fallimentare?

“Il Crotone è reduce da una stagione fallimentare, serve programmare bene per rilanciarsi e tentare il ritorno in Serie B. L’eventuale arrivo in panchina di mister Longo è una scelta che ci può stare, visto l’ottimo lavoro fatto alla guida del Picerno. Naturalmente le pressioni che ci sono a Crotone sono superiori da quelle di Picerno, dove c’è una piazza tranquilla. Crotone è una piazza giustamente esigente, ma se riesci a far bene ti portano nel cuore. Per avere risposta a tutto ciò dovremo attendere il verdetto del campo, quello non si smentisce mai”.

Direttore, secondo lei Reggio Calabria tornerà nel professionismo?

“ Reggio Calabria non c’entra nulla con la Serie D nella maniera più assoluta. Quest’anno non era per nulla semplice fare di più di quello che di buono si è fatto. Archiviata questa stagione c’è da sedersi attorno ad un tavolo, in modo da avviare una programmazione lungimirante che riporti la Reggina dove merita. Gli alibi ora non ci sono più, serve allestire una rosa che sia in grado di vincere il campionato di Serie D. Ricordo quando venivo da avversario al Granillo cone Lecce e Bisceglie, trovavo sempre un pubblico eccezionale, proprio per questo ritengo che vedere Reggio in D sia un qualcosa di inaccettabile e ingiusto”.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 15:31
Autore: Rocco Calandruccio
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