Ci risiamo ! Il Cosenza dimostra per l’ennesima volta di essere priva di programmi e idee. La politica societaria portata avanti in questi anni da parte del presidente Guarascio, rappresenta una via di mezzo tra l’incompetenza e il voler provocare volutamente una piazza ormai sempre più esasperata. Nel pomeriggio di ieri è stato ufficializzato il ritorno in panchina di Roberto Occhiuzzi, il quale sostituirà l’esonerato Zaffaroni. Una volta tramontata la pista Dionigi, si è preferito tornare alle origini. La scelta di riportare in sella il giovane tecnico di Cetraro, è certamente di natura economica, visto che era ancora sotto contratto con la società rossoblu. Questa proprietà vive d’improvvisazione, totalmente incapace di dare vita ad una programmazione che possa consentire al Cosenza di potersi consolidare a questi livelli. Nulla contro Occhiuzzi, sia chiaro, ma per il post Zaffaroni ci si attendeva un tecnico d’esperienza.

Le sorti del Cosenza non possono dipendere dalle casualità o dal fato, serve di più, soprattutto per una piazza che ama in maniera sviscerale la propria squadra. Perseverare negli stessi errori sembra essere diventata la specialità della gestione Guarascio. La Serie B è un prezioso patrimonio che la Cosenza calcistica deve salvaguardare ad ogni costo. Per essere competitivi a questi livelli è necessario investire e progettare, due verbi totalmente sconosciuti a questa proprietà. Tifosi che invadono con amore e passione gli spalti di Parma e Monza, meritano di più. Ogni anno si brancola nel buio, con il Cosenza costretto a dover puntualmente ricostruire la rosa da zero, senza riuscire a fare alcuna plusvalenza.

In questa stagione, pur essendo arrivato un diesse capace come Roberto Goretti la musica è sempre la stessa. Non avremmo mai voluto, ma ci troviamo a ribadire i soliti discorsi, figli dell’operato di una società che non si è ancora resa conto di essere al timone di una realtà prestigiosa. L’obiettivo salvezza è alla portata di questo Cosenza, c’è tutto il tempo per raddrizzare la stagione. C’ è da sperare che Occhiuzzi riesca subito a guadagnarsi la fiducia del gruppo, augurandoci che possa ripetere l’impresa epica post lockdown. Il campo, giudice supremo, ci darà le dovute risposte. Quel che continua seriamente a preoccupare, è il fatto di essere in mano di una proprietà che con arroganza e incapacità non provi minimamente a pianificare un futuro roseo per questo Cosenza. La spaccatura tra la tifoseria e Guarascio, sarà sempre più marcata finché quest’ultimo non capirà che essere presidente del Cosenza significa onorare una storia e una tradizione ultracentenaria.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 dicembre 2021 alle 02:03
Autore: Rocco Calandruccio
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