Oggi analizzeremo il cammino delle calabresi in Serie B dopo le prime quindici giornate sotto il profilo statistico e non solo. Iniziamo dalla squadra che ha deluso maggiormente, ovvero il Crotone. I pitagorici, ancora oggi, non sono riusciti bene ad allacciare le cinture per affrontare il campionato cadetto. Una squadra ridimensionata, come giusto che sia in questo momento di difficoltà economica per tutti con l'ostacolo Covid ancora presente, ma nonostante ciò con buone basi e talenti futuri del nostro calcio, su tutti Mulattieri e Canestrelli.
Insomma, il problema principale diciamocelo tutto è la pressione che si è creata intorno all'ambiente. Quando scendi dalla Serie A di conseguenza pretendi e poi in una piazza come Crotone si sente il doppio. Errore di valutazione della società a concedere la panchina a Modesto? Credo proprio di no, anzi io personalmente lo avrei aspettato. Il cambio di allenatore non ha dato quella scossa sperata tant'è che valeva la pena aspettare ancora un po'. Questa pressione causa incertezza nel reparto offensivo dove la palla brucia in maniera eccelsa e non permette di avere la tranquillità e di conseguenza la freddezza sotto porta. Non è un caso che nelle ultime sette solo un due circostanze i pitagorici hanno trovato la via della rete. Il tecnico, Pasquale Marino, dovrà lavorare sodo sotto questo punto di vista perché alla fin fine senza gol, no punti e tempo non ce ne più.
In casa Reggina, invece, penso si stia esagerando. Gli amaranto sono partiti molto bene e prima o poi doveva arrivare questo periodo di blackout. Questo periodo è adesso, ora la squadra deve sgomberare la testa e avere la lucidità di reagire. Certo il malumore dell'ambiente influenza in maniera negativa la situazione e rischia di peggiorare il tutto. La sfida di Lecce può diventare un primo spartiacque: o la svolta oppure il tunnel. Ma ora nulla è perduto. Il periodo negativo meglio affrontarlo in questo inizio di campionato che quando il campionato detta la sua prima bozza quasi definitiva sull'andamento delle squadre. La classifica è cortissima e tutto può succedere. C'è da dire che ora gli amaranto devono dimostrare di essere prima uomini e poi calciatori. Facile quando le cose vanno bene e nelle difficoltà che bisogna dimostrare.
Infine, la situazione Cosenza anche qui bisogna farsi un esame di coscienza. Una squadra nata in ritardo e che ancora oggi mostra alcune ferite difficili da curare. Attenzione, non deve essere un alibi questo ma avere la pazienza e non criticare alle prime difficoltà. La squadra ha un problema psicologico in cui si è perso il senso di unione. Quella caratteristica di lottare su ogni pallone e avere la spensieratezza si sono trasformate in paure. I lupi ora devono battere un colpo per rispondere presente.
Autore: Francesco Quattrone / Twitter: @fquattrone12
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